Non poteva che chiudersi a Vasto il “cerchio” degli appuntamenti abruzzesi per la presentazione del libro di poesie di Eva Laudace, Tutto ciò che amo ha dentro il mare. Dopo gli incontri di Lanciano e Pescara, infatti, l’ultimo appuntamento del ciclo di presentazioni si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri presso la Libreria Mondadori, all’ingresso della circonvallazione Istoniense, in zona Sant’Onofrio. A presentare insieme all’autrice i versi che hanno vinto nel 2013 la sezione Poesia di InediTo – Premio Colline di Torino, la poetessa Federica D’Amato, che ha introdotto e commentato le letture eseguite da Eva Laudace, in modo evidentemente sentito, partecipato ed emozionato, come d’altra parte si conviene ai poeti, certamente più avvezzi all’introspezione del mondo interiore che al rapporto “allargato” con il numeroso pubblico che anche ieri sera ha affollato la sala della Libreria per la presentazione di una raccolta di poesie “segnate” dal candore dell’infanzia, ma allo stesso tempo già “inquiete”, già intuitivamente consce della complessità di un mondo che la stessa autrice confessa di vedere ormai in modo diverso.
“Eva, però, – ha dichiarato la D’Amato in conclusione dell’incontro – deve prometterci che rimarrà sempre un po’ bambina”, proprio a sottolineare il congeniale impatto con versi allo stesso tempo ingenui e inquieti. Ma d’altra parte, come ben sottolineava Benedetto Croce (e ricordava Fabrizio De André), fino a 18 anni tutti scrivono poesie; da quell’età in poi ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. E con il superamento di quel candore caratteristico dell’infanzia, Eva Laudace si è sicuramente guadagnata il proprio posto tra i poeti, probabilmente aiutata dal fatto che… “ha dentro il mare”.
n.l.