Il discorso di presentazione del Bilancio regionale tenuto dal governatore Gianni Chiodi ha lasciato strascichi anche oltre oceano. Il suo attacco al Cram (Consiglio regionale degli Abruzzesi nel Mondo) che, è bene non dimenticarlo, annovera come presidente Mauro Febbo e tra i suoi componenti anche il vastese Antonio Prospero, ha suscitato le ire di Ivana Santacroce Fracasso, presidente della Federazione Abruzzese di Toronto in Canada. La Fracasso ha deciso di rispondere a tono alle insinuazioni del presidente Chiodi in merito agli sprechi del Cram (i passaggi sono ascoltabili cliccando sul link in calce) e alla nebulosità della contabilità delle sedi. Vediamo cosa scrive la consultrice del Cram.
“Presidente Chiodi,
ho ascoltato il Suo discorso di presentazione del bilancio regionale nella parte relativa al CRAM ed ho sentito la necessità di scriverLe.
Mi chiamo Ivana Santacroce Fracasso. Sono presidente della Federazione Abruzzese di Toronto, consultrice CRAM e ideatrice e conduttrice del programma radio “L’eco d’Abruzzo” in onda ogni giovedì sera, da ben 19 anni, sulla stazione radio CHIN di questa città. Tengo a precisare che le onde di questa stazione radio raggiungono, oltre le città dell’Ontario: Hamilton, Niagara, St. Catharines ecc, anche città Nord-Orientali degli Stati Uniti d’America.
Ho ascoltato con tristezza le Sue affermazioni sul CRAM, soprattutto il modo duro con cui si è rivolto a noi. Sono rimasta senza parole. Mi ero prefissa di non far alcun commento, però non sempre è possibile far tacere il nostro cuore e la nostra ragione di fronte a chi vuole vedere il male anche dove c’è soltanto del bene.
Sì, il bene, proprio così. Quello che noi abruzzesi all’estero nutriamo per la nostra terra è stato da Lei interpretato come un modo di volerne approfittare. Approfittare di cosa, di un viaggio o di una “gita”, come Lei dice? Ma scherza, Presidente. Sinceramente Le dico che ha parlato in modo non conforme alla carica che ricopre, e questo non Le fa onore. Indipendentemente dal discorso sul CRAM, che può essere accettato o meno, io ho percepito un Suo disinteresse o, ancor di più, una mancanza di rispetto verso gli abruzzesi emigrati. Questa è stata la mia forte impressione.
Peccato che Lei non sappia (o forse preferisce non sapere?) ciò che noi abruzzesi all’estero siamo stati capaci di fare all’indomani dal tragico terremoto de L’Aquila, per non considerare anche quanto fatto per la rinascita della nostra Regione nel dopoguerra. Le voglio dare in proposito qualche “piccola” notizia. Una è questa: a Toronto la nostra Federazione Abruzzese, che racchiude 23 Club ed Associazioni affiliati, in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri di Malta, ha raccolto ben 700mila dollari, arrivati in Abruzzo fino all’ultimo centesimo.
Grazie alla grande sensibilità della nostra gente e all’immenso lavoro da noi svolto in tutte le fasi della raccolta dei fondi, il reparto Immuno-Trasfusionale e il Reparto di Brachiterapia dell’Ospedale San Salvatore de L’Aquila sono stati, il primo aiutato nella ristrutturazione e il secondo nella dotazione di un impianto all’avanguardia, unico in Abruzzo, per la terapia del tumore alla prostata, al seno e alla cervice uterina. Abbiamo, inoltre, collaborato sia con la Federazione Abruzzese della città di Hamilton anch’essa generosa nella raccolta della ingente somma di 350mila dollari, sia con le diverse comunità abruzzesi sparse in questa vasta nostra terra di adozione facenti parte della Confederazione Abruzzese del Canada.
La informo, inoltre, che per coordinare i progetti da realizzare in Abruzzo con i fondi raccolti e per partecipare all’inaugurazione dei Reparti dell’Ospedale San Salvatore de L’Aquila, abbiamo tutti lavorato completamente a nostre spese.
Dalla Regione nessuna nota di apprezzamento o di gratitudine per tutto questo. Non era certo obbligatorio farlo ma sarebbe lodevolmente rientrato nell’etica professionale e morale di chi della Regione ne è il Governatore. Le Sue parole che arrivano come un sonoro schiaffo morale, inducono molti a chiedersi se il nostro continuo prodigarci verso la terra d’origine valga la pena.
Io e tutti quelli che lavorano con me nell’Associazionismo “puro” abbiamo i nostri sani principi e riteniamo che, indipendentemente dal Suo giudizio negativo nei nostri confronti, continueremo a fare ciò che abbiamo fatto finora. Del resto noi non lavoriamo per i politici in Abruzzo o per richiedere favori; lavoriamo di volontariato a beneficio della nostra comunità e della brava e onesta gente che ci apprezza e che ci pregiamo di rappresentare.
Per concludere mi viene spontanea una riflessione: Lei ha detto, sempre riferendosi al CRAM: “sono finite le gite per i nostri e per loro”. Ma Lei, Presidente Chiodi, non era già pronto a venire a Toronto con la Sua delegazione il 16 Novembre u.s. per partecipare alla Cena di Gala, invitato da un Club che festeggiava 10 anni di fondazione e il Suo Ufficio di Segreteria faceva passare tutto questo come “Visita Istituzionale del Presidente Chiodi in Canada”? Non voglio entrare nel merito. Spero solo che Lei sia venuto a conoscenza della corrispondenza intercorsa tra me e la Sua Segreteria nello scorso Ottobre. Non mi risulta che il viaggio sia stato cancellato, gli ultimi giorni, perchè “le gite sono finite per i nostri e per loro”, ma per tutt’altre ragioni.
Queste favole, Signor Presidente, non si raccontano nemmeno la notte di Natale”.
Qui i passaggi sul Cram del discorso di Gianni Chiodi: http://www.youtube.com/watch?v=VhKwEumBpig