La decisione della Corte costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum abrogativo della legge di riforma della geografia giudiziaria, entrata in vigore il 13 settembre scorso, nonostante che fosse stato promosso da ben 9 Regioni non è certamente giunta improvvisa, anzi… è bastata poco più di un’ora alla Corte chiusa in Camera di Consiglio per dirimere la questione e fare una scelta tra la posizione delle Regioni secondo le quali con la chiusura dei tribunali minori si va incontro a pesanti ricadute sia sull’accesso dei cittadini alla giustizia sia sul lavoro degli uffici giudiziari “accorpanti” quelli soppressi e quella dell’Avvocatura dello Stato che sosteneva l’inammissibilità del quesito referendario, ritenendolo collegato al bilancio dello Stato e per questo, secondo i dettami dell’articolo 75 della Costituzione, non sottoponibilealla consultazione popolare.
Non potevano mancare le prime reazioni di fronte a tale decisione in merito alla quale la senatrice Stefania Pezzopane ha ipotizzato una proroga di dieci anni per derogare la riforma delle circoscrizioni giudiziarie nelle province abruzzesi, che interessa i Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, ed evitarne la soppressione presentando un emendamento al decreto “Milleproroghe” firmato anche dai senatori Federica Chiavaroli (NCD), Luigi Cucca, (PD), componente della Commissione Giustizia e Enrico Buemi (PSI).
Nel testo dell’emendamento si chiede di prorogare per dieci anni la deroga concessa ai Tribunali abruzzesi, per il sisma del 2009, che inizialmente prevedeva solo tre anni, a causa delle perduranti condizioni di inagibilità delle sedi dei Tribunali di L’Aquila e Chieti.
Sconforto giunge anche delle sale di Palazzo di Città dove il Sindaco Luciano Lapenna “si dice profondamente rammaricato della decisione della Corte Costituzionale di ritenere inammissibile il quesito referendario.
Tuttavia, a seguito di tale decisione, il Sindaco di Vasto ritiene quanto mai opportuna e urgente una azione parlamentare che coinvolga il Sen. Giovanni Legnini, come autorevole membro dell’attuale governo nazionale, oltre che dichiararsi disponibile, insieme all’intera Amministrazione comunale, a collaborare con tutte le categorie professionali coinvolte dalla possibile soppressione del Tribunale – in primis con il Consiglio dell’Ordine egli Avvocati di Vasto nella figura del suo Presidente Avv. Nicola Artese – affinché possa essere scongiurata la perdita di un importante presidio di legalità per tutto il territorio vastese”.
Lu. Spa.