Vasto e la imminente stagione turistica. Vasto e il cartellone delle manifestazioni estive. Vasto e la viabilità. Vasto Marina e l’isola pedonale: si fa, non si fa, come si fa? Si troverà, di concerto con gli esercenti della Marina, che pagano le tasse per dodici mesi e che vedono la possibilità di aumentare il fatturato solo in poche settimane estive, un punto d’accordo? E i turni serali dei vigili urbani? Si faranno? Oppure saremo costretti ad assistere allo stucchevole braccio di ferro tra Amministrazione e Sindacati o a sentirci dire, a fine giugno inoltrato, che il bilancio non è approvato e che quindi sarà tutto ingessato? E la spiaggia? Sarà pulita per Pasqua? Quest’anno le festività pasquali si festeggeranno ad Aprile inoltrato, insieme ai ponti del 25 aprile e del primo maggio. Insomma, sarà necessario presentarsi nel migliore dei modi e non in uno stato di abbandono. Ormai questa è una storia che si ripete alla vigilia di ogni stagione estiva.
Ecco, di tutto questo si è parlato nel mese di giugno degli anni passati. E di tutto questo vorremmo sentire parlare adesso e non alle porte dell’estate. Ecco perchè l’Amministrazione Comunale farebbe bene a muoversi da subito per non trovarsi come ogni anno in difficoltà. E, soprattutto, per non fare brutte figure. Finora la Giunta Lapenna ha deciso di varare la tassa di soggiorno. Avrà avuto le sue ragioni, l’hanno messa in molti in tutta Italia. L’importante, però, è che garantisca i giusti servizi per una città che qualche anno fa si candidava ad essere regina dell’Abruzzo per l’offerta turistica e che oggi, invece, sembra far fatica ad inseguire anche la vicina San Salvo. Dove, è bene ricordarlo, il verde pubblico è ben mantenuto, la spiaggia è pulita (lo scorso novembre, dopo la bufera di acqua, neve e vento l’arenile di San Salvo è stato pulito a tempo di record mentre a Vasto Marina, zona Sirenetta, sono rimasti per settimane intere taniche di plastica, gomme e tronchi di vecchi alberi) il piano spiaggia è stato adottato da tempo e tutto sembra funzionare a meraviglia. Certo, San Salvo non ha le strutture di Vasto. Non ha il golfo lunato di Vasto. Non ha il centro storico di Vasto. Non ha la storia di Vasto. Non è bella come Vasto. Tutto questo è vero ma non si può certo negare che negli ultimi anni abbia fatto passi da gigante per avvicinarsi a Vasto.
Ecco perché l’Amministrazione Lapenna si deve svegliare. Qualcosa aveva fatto nel corso del suo primo mandato quando la delega del turismo era stata assegnata all’allora vice sindaco Nicola Del Prete, prima che fosse asfaltato dallo stesso Lapenna perché diventato troppo ingombrante. Come ricorderete, stimolato dagli operatori e con l’entusiasmo di uno scolaretto al suo primo giorno di scuola, l’ex assessore si era dato da fare almeno per garantire l’ordinario: chioschi di informazione aperti fin da maggio, un decente cartellone delle manifestazioni presentato nei tempi giusti, il mese del brodetto che funzionava ed un Festival del Cinema che era riuscito ad andare anche sul Tg1. Poi, il povero Del Prete si è incartato, è diventato ingombrante (addetto stampa del Comune di San Salvo, consigliere del Consorzio Industriale, titolare di pizzeria, editore, giornalista).
Il Sindaco Lapenna ha voluto tenersi la delega del turismo e i risultati, a dir poco disastrosi, sono sotto gli occhi di tutti. Lo scorso anno, a stagione iniziata da poco, la patata bollente è passata al vice sindaco Vincenzo Sputore, amministratore navigato e di esperienza. La speranza è che Sputore dia una scossa alla macchina amministrativa. La scorsa estate, pur spendendo tanto (lo dicono a Palazzo di Città), ha avuto l’attenuante dei tempi visto che ha avuto la delega solo a inizio di stagione. Dia una svegliata ai dirigenti, alle posizioni organizzative. Dia una scossa al Sindaco. Gli faccia capire che Vasto non è Gissi. Che gli albergatori di Vasto pagano migliaia e migliaia di euro per Imu e Tarsu, oltre a decine e decine di stipendi a giovani disoccupati per non avere servizi o per avere una pista ciclabile indecente. Che i commercianti di Vasto hanno il diritto di operare in un centro storico vivo. Che Vasto ha una sua storia. Che Vasto non può morire.