Fatture di vitto e alloggio per missioni prive delle necessarie autorizzazioni, ovvero mai effettuate; fatture di vitto e alloggio artatamente gonfiate negli importi (che prevedevano pertanto l’estensione dei benefici anche ad altri individui – parenti e non – che non avevano alcun titolo ad usufruirne); fatture relative ad alloggiamenti e strutture di lusso non consentite dalle norme regionali, ma giustificate con false dichiarazioni di indisponibilità di strutture di minor livello: sono queste le contestazioni elevate ai 25 esponenti della Regione Abruzzo indagati dalla Procura di Pescara che ieri ha provveduto a notificare le relative informazioni di garanzia.
Per assessori e consiglieri, secondo i magistrati, si prefigurano tre tipi di reato nell’arco temporale 2009-2012: quello di truffa aggravata, limitato all’inizio della consiliatura regionale, quando Giunta e assessori anticipavano le spese e i rimborsi erano a debito; quello di peculato per l’uso di carta di credito a fini non istituzionali; quello di falso ideologico per fatturazioni con dati non rispondenti al vero.
Il tutto comprenderebbe l’acquisto di biglietti aerei in business class anche per parenti e non, il pernottamento in hotel di lusso, il pagamento di altre camere anche quando si viaggiava da soli, pranzi degni dell’invito del miglior Lucullo e finanche l’acquisto di una bottiglia di barolo da 95 euro, il tutto senza tenere in considerazione il 2013 in quanto non ancora rendicontato.
Le indagini di questo filone, poi, riguardano le spese istituzionali, ma non quelle dei gruppi consiliari sui quali ci fu la fuoriuscita di notizie già nel gennaio 2013 quando fu il quotidiano Il Tempo a pubblicarle suscitando le ire della stessa Procura pescarese. Le risultanze di quella seconda indagine dovrebbero partorire nuovi provvedimenti e siamo quasi certi che verranno presi in un paio di mesi, ovvero in piena campagna elettorale.
Intanto, però divampa la polemica per la presenza di Nicola Trifuoggi, ex procuratore Capo della Procura di Pescara ed oggi vice-sindaco de L’Aquila, Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli della Procura della Repubblica di Pescara, ovvero i magistrati titolari delle indagini su De Fanis e oggi su rimborsopoli, all’evento di presentazione ufficiale della candidatura alla Regione di Luciano D’Alfonso al Circus di Pescara.