È stata una protesta clamorosa quella inscenata ieri dagli avvocati abruzzesi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. I togati, infatti, hanno abbandonato l’evento in segno di denuncia verso la pesante situazione che imperversa sulla giustizia. A far meglio comprendere le ragioni del gesto è stato Carlo Perretti, presidente del Consiglio dell’Ordine Forense de L’Aquila, che annunciando la decisione degli avvocati ha snocciolato alcune importanti criticità.. “Nove milioni di processi pendenti – ha detto Peretti – 17 riforme in otto anni che hanno portato a istituire una giustizia di serie A, per chi può permettersela, e a una di serie B per tutti gli altri con i costi aumentati negli ultimi tre anni fino al 182 per cento”.
Ma non solo. Perretti ha ricordato quanto previsto da un nuovo disegno di legge in merito a sentenze e motivazioni che preoccupa non poco i legali: infatti, dopo il pronunciamento dei giudici in primo grado, non sarà possibile prendere visione in forma estesa delle motivazioni relative, ma soltanto dei riferimenti normativi e giurisprudenziali utilizzati per definire la sentenza. Chi, invece, vorrà avere tra le mani la documentazione estesa dovrà versare una quota prestabilita del contributo unificato per il grado successivo di giudizio e allegare il versamento al modulo di richiesta da presentare al tribunale che ha emesso il dispositivo. Insomma, un ulteriore criterio di disparità tra chi può e chi non può, un ulteriore aggravio di costi per chi ha la sfortuna di trovarsi impelagato nelle maglie della giustizia italiana.
E non c’è stata solo la protesta degli avvocati a caratterizzare la cerimonia, in quanto, fuori dalla Scuola Ispettori della Guarda di Finanza di Coppito, si è tenuto anche un sit-in di protesta contro la soppressione dei 4 tribunali abruzzesi, ovvero Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto.