È stato il capogruppo del PD all’Emiciclo, Camillo D’Alessandro, ad annunciare il commissariamento del Consorzio di Bonifica Sud attraverso una nota polemica nella quale ricorda come il Consiglio regionale “su iniziativa dell’opposizione, abbia approvato la richiesta” con l’unico voto contrario di Antonio Prospero, presidente delle commissione Agricoltura. Era assente invece l’assessore al ramo Mauro Febbo, sul quale si è puntato l’indice dell’esponente democratico “E’ stato sconfessato Febbo e l’operato del vertice del consorzio – ha detto D’Alessandro – anche il centrodestra ha sostenuto la nostra richiesta, fermare la deriva del consorzio e commissariarlo”. “Ci troviamo di fronte ad uno scandalo – ha aggiunto il capogruppo del Pd – con servizi interrotti e possibili danni all’agricoltura, con stipendi non pagati. Ci troviamo di fronte ad una gestione che ha prodotto solo debiti e difesa solo dall’Assessore Febbo che di fatto, oggi è stato sfiduciato”. “Ora – cha detto in ultimo D’Alessandro – si proceda subito al commissariamento, alla verifica dei conti, alla predisposizione di un piano industriale che preveda la fusione con gli attuali consorzi esistenti, passando ad un Consorzio di Bonifica unico regionale, o, almeno, alla fusione con quello di Chieti, il Consorzio centro “.
“Non arriverà nessun commissario al Consorzio di Bonifica Sud e la furbata approvata ieri in Consiglio regionale non cambierà assolutamente il lavoro messo in campo dalla Regione Abruzzo sia per il futuro dell’Ente sia per gli agricoltori poiché la mozione ha solo valore di indirizzo politico”: è questa al ferma posizione di Mauro Febbo che rispedisce al mittente la richiesta di commissariamento avverso la quale ha votato non solo Prospero, ma anche il sansalvese Nicola Argirò insieme ad almeno altri due consiglieri di centrodestra.
“Il Commissariamento – spiega Febbo – può essere ratificato solo con un atto di Giunta a firma del Presidente e avallato dal sottoscritto in qualità di assessore di competenza. Il consigliere regionale Franco Caramanico ha presentato, insieme alle minoranze, un emendamento al momento dell’assenza di quasi della metà dei consiglieri regionali compreso il sottoscritto impegnato in un funerale”. Insomma si è tentata la cosiddetta classica sveltina che in presenza del numero legale dei consiglieri ha di fatto consegnato alle opposizioni la possibilità di far passare l’emendamento.
“Ribadisco e sottolineo che questo Governo regionale segue costantemente sia le progettualità importanti per il futuro del Consorzio vastese e degli stessi agricoltori nonché tutte le azioni e gli interventi significativi al fine di risolvere la situazione finanziaria dell’Ente – insiste Febbo che non risparmia una stoccata al suo collega democratico – Credo che D’Alessandro non sia stato informato dai suoi colleghi di partito neanche dell’ultimo incontro tenutosi in Provincia di Chieti dove tutti i membri della Commissione hanno potuto verificare l’attuale situazione dell’Ente, il piano industriale e l’operato della sua dirigenza. Credo, invece, che il protocollo firmato solo qualche giorno fa con gli altri Enti del Vastese e l’accordo con la tesoreria della Carichieti siano risultati e risposte concrete sia per i dipendenti sia per il mondo agricolo. A buon conto il Capogruppo regionale può informarsi dal suo collega omonimo provinciale.
Inoltre, dispiace constatare che questa tendenza a creare allarmismi e la continua rincorsa nel ricercare lo scontro politico a tutti i costi provoca nei confronti del Consorzio solo confusione e malessere soprattutto tra coloro che hanno rapporti di lavoro ed economici con l’Ente”.
“L’attuale deputazione e il presidente Fabrizio Marchetti – conclude l’assessore Febbo che punta l’indica accusatorio contro la gestione Torricella, sostenuta dal centrosinistra – possono continuare a lavorare per il bene del Consorzio e mettere in atto le azioni avviate proprio da questo Governo regionale come la Diga di Chiauci ferma da decenni. Casomai invito di nuovo il Pd a presentare in Consiglio regionale un emendamento per rivolgersi alla Corte dei Conti e fare luce su quanto accaduto nel corso della passata gestione”.