È stato il prossimo presidente del Tribunale di Vasto, il giudice Italo Radoccia, a pronunciare, quest’oggi a L’Aquila, la sentenza di assoluzione per Luciano d’Alfonso nel processo con rito abbreviato per la vicenda Ecosfera che nel 2011 portò ad arresti e denunce nell’ambito dell’inchiesta “Caligola”. Il pm Antonietta Picardi aveva chiesto la condanna a tre anni e 5 mesi di reclusione.
L’ex sindaco di Pescara era finito nelle maglie della giustizia insieme ad altri sette indagati tutti per aver affidato commesse pubbliche in cambio di contratti di consulenza e assunzioni clientelari. In particolare gli veniva contestato di aver fatto pressioni perché si affidasse un contratto di consulenza nella società Ecosfera di Roma all’ex assessore comunale di Pescara, Massimo Luciani.
Il giudice Radoccia ha sancito l’insufficienza della tesi dell’accusa e delle prove a sostegno di fatto liberando D’Alfonso da un’altra spada di Dàmocle pendente sulla sua possibile candidatura a governatore dell’Abruzzo. A suo carico resta ora solo il processo Mare-Monti, l’inchiesta sulla strada fantasma che avrebbe dovuto collegare Penne alla costa, mai portata a termine e bloccata nel 2008 dalla Forestale. Gli imputati sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di corruzione, truffa aggravata, falso ideologico, concussione e violazione delle leggi ambientali.
Attesa vi è anche per la sentenza di Appello del processo Housework, relativo alle presunte tangenti al Comune di Pescara, dopo che il primo grado di giudizio aveva visto l’assoluzione di D’Alfonso.