È partita il 22 settembre 2010 la vicenda che ha portato all’arresto dell’ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni e dell’imprenditore Rodolfo Di Zio nell’ambito dell’inchiesta Re Mida, incentrata sulla realizzazione a Teramo di un impianto di bioessiccazione, un’inchiesta nella quale sono coinvolte altre 5 persone accusate a vario titolo, di corruzione, peculato, abuso e turbativa d’asta.
In quello stesso filone, il gup di Pescara, Maria Carlo Sacco, ha deciso per il rinvio a giudizio dell’onorevole forzista Fabrizio Di Stefano che dovrà rispondere dei reati di corruzione e millantato credito. Per il deputato di Casoli il processo dinanzi al Tribunale collegiale di Pescara prenderà il via il prossimo 19 marzo.