Ci sono, in Abruzzo, quasi settecento piccole imprese di autonoleggio con conducente che guardano con preoccupazione al loro futuro. Tutta colpa di un emendamento “galeotto” alla legge di conversione del cosiddetto Decreto “Milleproroghe”, varato a fine anno, che se approvato comporterebbe gravissime limitazioni alla libertà d’impresa. In sostanza, la norma contro cui puntano il dito tutte le principali sigle del settore, tra cui la Fita-Cna, se approvata con la modifica sotto accusa, comporterebbe l’obbligo, per gli operatori, di avere sede legale e sede operativa (quindi anche uffici e garage) nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione. Prevedendo, ancora, che il conducente vi debba fare rientro ogni giorno. Un meccanismo che, di fatto, costringerebbe tante imprese alla chiusura, visto che il loro lavoro sarebbe costretto a subire restrizioni insopportabili. La Fita-Cna, che pure invoca una lotta senza quartiere contro illegalità e abusivismo nel settore, difende le ragioni delle imprese regolari, e lamenta – oltretutto – un’assenza della Regione sull’argomento: «Abbiamo più volte sollecitato un incontro con il presidente Chiodi e l’assessore ai Trasporti, Morra, affinché facciano chiarezza, con i Comuni, sulla corretta applicazione della normativa vigente».