È stato ancora una volta Fabio Raspa e la sua decisione di uscire dal Gruppo della Lista Popolare di Eugenio Spadano a mettere in posizione di disagio la maggioranza targata Tiziana Magnacca. Proprio per consentire al consigliere di centrodestra di continuare a sedere nell’Aula consiliare è stato modificato un articolo dello Statuto del regolamento comunale, precisamente il comma 4 dell’art. 14, che non prevedeva l’istituzione di nuovi gruppi consiliari in aggiunta ai gruppi eletti qualora questi abbiano consistenza inferiore a due consiglieri. La modifica prevede la creazione di un gruppo “misto” formato da un solo consigliere.
A sollevare la questione è stato il Movimento 5 Stelle di San Salvo fortemente critico nei confronti della maggioranza il cui operato fa sorgere dubbi e domande. I grillini si chiedono: “1) che senso e che significato ha creare un gruppo ‘misto’? 2) che significa la dicitura «quando un consigliere non esercita nessuna scelta»? A noi viene da pensare che essendo stato cacciato dal proprio gruppo e non avendo comunicato nulla al presidente del consiglio confluisce automaticamente nel ‘misto’; 3) nelle commissioni consiliari hanno diritto al voto tutti i capigruppo, quindi anche l’unico facente parte al gruppo misto?”
“Noi crediamo nel vincolo di mandato dato dagli elettori – dicono dal M5S – e pertanto riteniamo che una persona che sia stata eletta in una lista elettorale, se durante la legislatura non si dovesse riconosce più in essa, ha il dovere, per rispetto di chi lo ha votato in quella lista, di dimettersi e non passare da un gruppo ad un altro”.
Alle critiche e alle perplessità mosse dal Movimento 5 Stelle risponde il presidente del Consiglio comunale Eugenio Spadano: “I motivi che hanno indotto la Presidenza del Consiglio a proporre la modifica dello Statuto sono due:
il primo riguarda la mancanza della previsione del gruppo misto nello Statuto medesimo, contrariamente a quanto previsto in tutti gli statuti delle Istituzioni democraticamente costituite; il secondo, conseguente, è stata la impossibilità di dare seguito alla richiesta di collocazione nel gruppo misto, da parte di un consigliere comunale che ne aveva fatto richiesta, in mancanza della previsione suddetta.
Tenendo a mente che un consigliere comunale non ha vincolo di mandato, si è ritenuto giusto sopperire ad una carenza statutaria e permetterne la libertà di scelta.
Il Consiglio Comunale, infatti, ha votato all`unanimità condividendo i motivi precedentemente espressi”.
Colui che era stato anche il capolista della Lista Popolare replica, dunque, alle domande poste dai grillini: “le risposte alle domande del Movimento 5 stelle sono implicite:
1) La creazione del gruppo misto significa rispettare la libertà e la volontà dell`eletto, senza vincolo di mandato;
2) Siccome, per legge, ogni consigliere eletto deve effettuare la scelta del gruppo al quale appartenere, già dall`inizio del mandato, ove ciò non.dovesse accadere, coloro che non effettuano scelte confluiscono nel gruppo misto;
3) Nelle commissioni consigliari hanno diritto di voto i consiglieri che vengono designati dai loro capigruppo a farne parte; ovviamente quando un gruppo è costituito da un solo componente, non può che essere questi a fare parte della commissione.
Quanto detto pur tenendo a mente le considerazioni di opportunità politica, espresse dal Movimento 5 Stelle, è sembrato più rispondente alla attuale realtà normativa e al corretto assetto del Consiglio comunale, che lo ha condiviso unanimamente”.