Sono mesi ormai che si parla della condizione disastrosa nella quale versano le numerose strade provinciali teatine, tant’è che Etelwardo Sigismondi, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale ha esulato un attimo dal tema sanità per chiedere scusa al sindaco di Celenza Andrea Venosini per il fatto che, per l’impossibilità di reperire fondi, l’arteria che collega il centro del vastese con Torrebruna versa ancora in condizioni pietose. Per essa, come per altre realtà, sembra che la soluzione sia alquanto lontana. Nei mesi scorsi si era dichiarato lo stato di emergenza del sistema viario provinciale e il presidente Enrico Di Giuseppantonio aveva chiesto aiuto sia alla Regione Abruzzo sia al governo Letta.
“La lettera inviata al Presidente Letta non ha avuto uno straccio di risposta – è entrato nel merito proprio il presidente della Provincia – le belle parole pronunciate un po’ da tutti in occasione della mobilitazione generale sullo stato delle strade provinciali non hanno avuto esito alcuno, pertanto a questo punto non ci resta che andare a Roma e mettere in atto azioni eclatanti per far sentire la voce di un territorio che non ce la fa più. Sono stanco di metterci la faccia assieme alla mia Amministrazione e credo anche alla maggioranza e all’opposizione in Consiglio provinciale per cose che non ho causato e che in queste condizioni non potrò risolvere. Mi sento sempre più solo in questa battaglia quotidiana. La situazione peggiora sempre di più dopo le ondate di maltempo dei mesi scorsi che hanno causati danni per 18 milioni e, con le previsioni meteo poco rassicuranti, non sappiamo come andremo a finire”.
“Non ce la facciamo più – sbotta il Presidente Di Giuseppantonio – Abbiamo scritto lettere, elaborato relazioni, fatto progetti, programmato interventi: insomma abbiamo fatto tutto quello che potevamo, davvero. Qui non ci sono soldi, questo è un dato inconfutabile che nessuno può negare. Non possiamo più fare niente se non fare un ultimo appello disperato a tutte le istituzioni. Dopodiché non ci resta altro che mettere in atto iniziative eclatanti, evidentemente anche a Roma sotto la Presidenza del Consiglio, per protestare fino a che non avremo una risposta chiara, in modo tale da poter prendere una decisione definitiva”.
Questa l’amara considerazione, dunque, del numero uno di corso Marrucino che annuncia iniziative eclatanti per far sentire la voce di un territorio ormai ridotto allo strenuo, iniziative sulle quali togli il velo il vice di Di Giuseppantonio, Antonio Tavani:
“Se saremo costretti a chiudere le strade lo faremo – sottolinea l’Assessore alla Viabilità – anche perché non possiamo lasciare quasi 2mila chilometri di strade senza manutenzione. Aspettiamo una risposta per far si che termini quello che ormai è diventato un bollettino di guerra quotidiano, con frane, allagamenti, crolli e pericoli vari”.
“Lancio un accorato appello a chi non vuole capire o fa finta di non capire – conclude il Presidente Di Giuseppantonio – e a tutti i Parlamentari e istituzioni regionali, così si sta scippando il futuro e soprattutto la dignità a un territorio e a una comunità che non meritano tutto questo, che hanno dato tanto per la crescita economica e sociale dell’intera Regione”.4