Aria di crisi in casa Vastese. Il Vice Presidente Luigi Salvatorelli è pronto a lasciare società ed incarico. Lo farà entro il 30 aprile.
“Purtroppo qui a Vasto è difficile fare calcio – ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa – molti parlano, pochi operano e si danno da fare per riportare i colori biancorossi ad un certo livello. Ecco perché, se non vedo sviluppi da qui al 30 aprile, mi farò da parte”.
Comprensibile lo sfogo di Luigi Salvatorelli. Come è comprensibile lo sconcerto di chi ha ancora a cuore le sorti del calcio vastese. Certo è che di questo passo difficilmente si vedrà la luce in tempi ragionevolmente brevi. Ancora per anni il vecchio e glorioso Aragona sarà costretto ad ospitare partite di poco conto.
Del resto, proprio dal nostro giornale, in tempi non sospetti, avevamo lanciato l’allarme: una città come Vasto non può permettersi il lusso di avere due squadre in Eccellenza ed una in promozione. E non può consentirsi di non trovare accordi con San Salvo e Cupello, impegnate sempre in Eccellenza e con dei dirigenti che operano a Vasto. Insomma, tante risorse sprecate che non hanno portato né risultati né soddisfazioni.
Fa bene Salvatorelli a lanciare l’allarme. E fa bene a lanciarlo ora, in pieno in inverno, quando c’è ancora tanto tempo per rialzarsi e per riorganizzarsi per il futuro. Ma con quali uomini? Che mezzi? Che risorse. Ad oggi a queste domande nessuno sembra in grado di dare una risposta.