“Non esiste nessuno scandalo e le contestazioni sollevate sono prive di ogni fondamento”. E’ quanto afferma l’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo in riferimento alle notizie relative al ritiro dal mercato tedesco di circa 1,3 milioni di litri di vino abruzzese biologico ritenuti annacquati, ovvero allungati con acqua.
L’Assessore Febbo stigmatizza il fatto che gli organi accertatori tedeschi “da un lato abbiano divulgato notizie di illeciti sulla base di analisi effettuate su vini già imbottigliati da importatori tedeschi senza permettere alcun contraddittorio alle aziende abruzzesi qualificate come produttrici, dall’altro abbiano esteso ingiustificatamente il problema, inerente una specifica analisi su una piccola partita di prodotto, a tutto il vino Montepulciano e Trebbiano abruzzese, ciò con il malcelato appoggio della stampa tedesca.
“Vorrei inoltre manifestare – aggiunge l’Assessore regionale – le mie perplessità sulle metodiche impiegate per tali analisi e per i criteri di valutazione adottati, tanto che risulta come, in successivi controlli eseguiti sugli stessi vini tra laboratori ufficiali italiani e tedeschi, vi siano inspiegabili differenze nelle conclusioni pur in presenza di una metodologia codificata ed uniforme. Quanto sopra, unitamente all’indubbia serietà delle aziende coinvolte, non può non far sorgere forti dubbi sulla validità e l’accuratezza stessa di impiego del metodo utilizzato, dubbi che sono ora al vaglio delle autorità italiane e comunitarie, da cui ci si attende una celere presa di posizione”.
“Infine – conclude Febbo – bisogna fare attenzione a diffondere certe notizie che rischiano di danneggiare in modo considerevole il mondo della vitivinicoltura abruzzese che rappresenta, proprio nelle esportazioni, la punta di diamante del comparto agricolo regionale. Invito pertanto gli organi di stampa a non creare inutili e pericolosi allarmismi”.
All’ultima considerazione, però, siamo abituati secondo l’ormai costume adottato dalla politica la stampa sta diventando il capro espiatorio di ogni vicenda ed anche in questo caso i responsabili dell’accaduto non sono i produttori che eventualmente hanno annacquato il loro vino; non sono gli organi di controllo che eventualmente non hanno vigilato secondo le prescrizioni dovute; non sono i laboratori tedeschi eventualmente mendaci o adottanti metodologie non conformi…no, è la stampa…