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Caso Cultura, ai direttori delle istituzioni la solidarietà di Lapenna che parla di macchina del fango

C’era tutto lo Stato maggiore del centrosinistra questa mattina nella Sala degli Arazzi di Palazzo d’Avalos e non solo; erano presenti anche molti dirigenti comunali, alcuni consiglieri, i presidenti di molte associazioni culturali, alcuni dirigenti scolastici e via discorrendo a sostenere il primo cittadino Luciano Lapenna nel rispondere alle critiche rivolte in queste settimane al mondo della Cultura istituzionale rappresentato, a Vasto, principalmente dal Teatro Rossetti, dalla Scuola civica musicale e dal Centro europeo di Studi rossettiani. Un intervento accorato quello del sindaco che più volte ha ribadito concetti come macchina del fango, vergogna, eccellenze culturali parlando di tutto quanto scritto e detto finora.

“Io voglio esprimere la mia solidarietà per gli attacchi assurdi mossi nei confronti del maestro Bellafronte, riconosciuto uno dei compositori più apprezzati in Italia”, ha detto Lapenna parlando del direttore del Teatro Rossetti. “E’ un compositore affermato e sono orgoglioso che sia a Vasto e questa città forse dovrebbe fare di più per lui”, ha aggiunto, ricordando che il 7 aprile le sue musiche saranno esibite al Teatro alla Scala di Milano insieme a quelle di Brahms e Beethoven “e noi saremo lì ad applaudirlo”. Così come ne ha osannato le opere che “ha rappresentate nel mondo da Mosca a Tokyo e a New York”. “Ecco perché – ha sottolineato ancora il sindaco – mi sento offeso che gli attacchi nei suoi confronti gli vengano dalla sua città”.

Sulla parentesi Centro europeo di Studi rossettiani, il cui direttore Gianni Oliva era assente in quanto impegnato a Cuba, il primo cittadino ha ricordato come l’istituzione sia nata grazie a un accordo con l’Università D’Annunzio “che aveva rotto ogni legame con Vasto e con il suo comune moroso per parecchi soldi non dati all’università”. “Proponemmo noi – ha aggiunto Lapenna – all’UdA di far  nascere una istituzione per valorizzare quello che era stato l’impegno dei Rossetti che paradossalmente erano più conosciuti a Londra che a Vasto. Ci siamo fatti carico di un pensiero e chiedemmo al prof. Gianni Oliva, uno dei più grandi conoscitori dei Rossetti, di darci una mano ed in questi anni ha promosso decine e decine di iniziative portando a Vasto il meglio della letteratura italiana. Sono state fatte ricerche scoprendo materiale nuovo dei Rossetti ed ora cataloghiamo tanto materiale che fino a qualche tempo fa non si conosceva”.

Lapenna ha, poi, espresso la solidarietà dell’Amministrazione comunale e l’apprezzamento per quello che è stato fatto e ha invitato il prof. Oliva e il suo assistente Mirko Menna “a non lasciare l’istituzione nonostante la macchina del fango”.

L’ultimo passaggio è stato dedicato alla Scuola civica musicale, anche in questo caso era assente il presidente Anna Maria Di Paolo alle prese con una fastidiosa influenza. “Abbiamo riportato la trasparenza nell’istituzione – ha detto Lapenna – cominciando a ricostruire i bilanci con tanti debiti e oggi ci sono le migliori professionalità ad insegnare e ha tirato fuori grandi talenti. Molti iscritti siamo costretti a non accettarli”.

“Qualcuno ha urlato sull’alto costo pro-capite – ha detto il primo cittadino – ma quando si fa cultura ci sono sempre dei costi così come accade per il sociale. È come se qualcuno impedisse all’amministrazione comunale di spendere troppo per un bambino dell’asilo che ci costa 7 mila euro all’anno”.

Lapenna ha ricordato come l’istituzione abbia il riconoscimento del Conservatorio de L’Aquila per l’alto impegno, valore e professionalità di chi insegna e di chi dirige. “Nei prossimi mesi – ha chiosato – inaugureremo una nuova sede della Scuola civica musicale (nei locali dell’ex istituto d’Arte in via Roma, ndr) per riportarla al centro della nostra città”.

Al maestro Raffaele Bellafronte il compito di elogiare il lavoro del Teatro Rossetti e della Scuola civica musicale. Ed è partito proprio da quest’ultima di cui ha ricordato i 135 allievi e i 30 docenti oltre alle varie classi. “Per gli insegnanti è stato espletato un concorso i cui requisiti erano trattati nel 95% delle normative dei conservatori – ha detto il direttore artistico, che poi ha ricordato la validità dei corsi quali percorso curriculare in grado di coprire la prime parte del percorso conservatoriale. “Possiamo fare esami in sede – ha aggiunto Bellafronte – con una Commissione mista di nostri docenti e docenti del Conservatorio de L’Aquila perché i nostri programmi sono conservatoriali.” Il Maestro ha sottolineato come il Conservatorio aquilano abbia stipulato convenzioni con tre istituzioni abruzzesi e solo co n quella vastese ha manifestato la volontà di non modificarla “per la nostra storia di 30 anni”. “Inoltre – ha aggiunto – la scuola si rivolge anche a persone che non voglio fare un percorso curriculare  e tra le diverse attività svolge voglio ricordare la musicoterapia per i disabili e le collaborazioni con le scuole”.

Tra i risultati raggiunti Bellafronte ha ricordato le oltre 300 risposte ai 1700 inviti per la costituzione di un coro di voci bianche, il fatto che i docenti si sono rimessi in gioco per fare i concerti, il successo dei concerti estivi e quelli di Mezzanotte, il fatto che tanti ragazzi sono tornati a vincere dei concorsi.

Sul Teatro Rossetti, definito “un gioiello”, il direttore artistico ha ricordato l’importanza internazionale delle stagioni, dei cartelloni e delle presenze, ponendo in risalto anche la collaborazione con l’ATAM per il teatro di prosa per gli anni passati. “La stagione concertistica è di altissimo livello – ha detto Bellafronte – Sono venuti i più grandi chitarristi del mondo, i più grandi jazzisti del mondo anche se l’asse portante delle stagioni è la musica da camera”. E, poi, ha puntato il dito sull’importanza anche come veicolo di promozione turistica delle attività del Teatro che “ha una tecnologia che non si trova in nessun altro teatro italiano. Abbiamo la diretta streaming in tutto il mondo e abbiamo i nostri video su youtube con oltre 700 mila condivisioni ed è una forma di comunicazione straordinaria”.

Per un attimo il maestro è tornato sulla questione cifre “se tutte queste attività dovessero essere consegnate ad altre società bisognerebbe spendere ben altre cifre. I poco più di 50 mila euro sono da teatro di campagna”.

Bellafronte ha detto come due siano le cose che lo preoccupano, ovvero “il principio che con la cultura si possa mangiare e lo faccia una persona sola” e “quando le critiche hanno un secondo fine e la città non è solidale con gli istituti ed allora soffriamo un po’ tutti”.

Polemico Mirko Menna del Centro rossettiano, il quale ha parlato di “ovvii motivi pretestuosi per sparare cannonate sul mondo della cultura”, di una “cariola di sabbione umidiccio”, di “inesperienza, insipienza e malafede”. Ha ricordato come il prodotto culturale debba essere rendicontato in toto per mantenere il controllo delle spese; ha definito l’impegno del Comune di Vasto massimo; ha ribadito come il Comitato scientifico si riunisca una volta l’anno per programmare le attività ed ha esortato chiunque ritenga di avere una iniziativa valida a proporla al Centro.

Sul resto, ovvero la parte conclusiva dell’incontro, lasciamo parlare le immagini riprese dal collega Stefano Lanzano de Il Vasto quotidiano, nel quale Davide D’Alessandro anticipa la presentazione di una mozione in quel Consiglio comunale in cui la maggioranza porterà nell’Aula Vennitti l’intera vicenda.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

https://www.youtube.com/watch?v=7neDa2NMc7s

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