Ad un anno dall’istituzione del collegamento tra il porto di Vasto e quello di Trieste per il servizio feeder per la spedizione dei container, operatori marittimi, spedizionieri e le aziende del territorio si sono incontrati per tracciare un primo bilancio e gettare le basi per lo sviluppo futuro.
La riunione si è svolta nella sede Confindustria di Mozzagrogna e ha visto l’intervento di Paolo Primavera, presidente di Confindustria Chieti, Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti, Marco Zollia e Diego Stinco della Trieste Marine Terminal e Enrico Cau della Compagnia di navigazione Maersk.
“Confindustria Chieti – ha dichiarato in apertura dei lavori, il presidente Paolo Primavera– ha voluto fortemente che si avviasse questa esperienza. Quella che era una sfida, oggi ha dimostrato di avere l’autonomia per consolidarsi e affermarsi, come elemento strategico di competitività. I risultati ottenuti – ha proseguito – meritano la più ampia fiducia ed è giusto che il servizio sia sempre più calzante, rispetto le esigenze delle aziende del territorio. L’efficienza nella logistica è uno dei parametri più importanti per il sistema industriale locale, per questo confermiamo il nostro impegno nel garantire il massimo apporto all’iniziativa”.
A fare eco alle parole del rappresentante di Confindustria, l’intervento di Silvio Di Lorenzo: “Esprimo la massima soddisfazione per il lavoro svolto. Il collegamento navale per il traffico container è una grossa opportunità. La Camera di Commercio non può che fare il tifo per questa iniziativa e, al tempo stesso, esorta tutti a migliorare e rendere ancora più dinamico il servizio. Non a caso – ha concluso il presidente dell’Ente camerale – tre sono i punti critici che le aziende italiane devono quotidianamente affrontare: il costo dell’energia, il regime di tassazione e una scarsa propensione alla logistica. Noi abbiamo il dovere di mettere in campo ogni misura per far recuperare competitività alle nostre aziende. Abbiamo l’obbligo di fare”.
I numeri illustrati dai rappresentati della Trieste Marine Terminal hanno confermato la garanzia di affidabilità del servizio svolto in questo primo anno di attività. Nei quaranta collegamenti effettuati, tra Vasto e Trieste, sono stati trasportati oltre duemila container. Con un alto tasso di qualità del servizio offerto, che si è fatto apprezzare per la puntualità garantita al traffico, che ha sempre raggiunto la nave madre in partenza per i porti di destinazione.
“Il porto di Vasto è diventato un pezzo della nostra banchina – ha commentato Marco Zollia responsabile marketing della Trieste Marine Terminal – e oltre al servizio offerto alle aziende, mi piace sottolineare i benefici ambientali che sono stati conseguiti, evitando il transito di oltre mille camion sulla lunga distanza, per un totale di 270mila chilometri stradali di percorrenza evitata. Per non parlare delle minori emissioni in atmosfera, con oltre 200mila chilogrammi di C02 e una sensibile riduzione di particolato e ossido di azoto. Ci sono poi – ha proseguito – ricadute dirette sul territorio con la possibilità per lo scalo di Vasto di accrescere la sua azione attraverso una nuova tipologia di traffico con il conseguente utilizzo e sviluppo di attività portuali. Ai minori costi di trasporto si è associato un maggiore introito per le tasse portuali e i diritti doganali riscossi. Ma la cosa che più conta è che la merce del territorio fa scalo nel porto del territorio, con indubbi vantaggi per le aziende e una maggiore flessibilità nella logistica. Nel prossimo anno, oltre a consolidare il servizio, cercheremo in tutti i modi di favorire un incremento del traffico export, anche puntando su connessioni intermodali con alcune nazioni del Nord e dell’Est Europa”.
Particolarmente significativo il concetto espresso da Diego Stinco, della Trieste Marine Terminal: “Sarebbe riduttivo definire il servizio di collegamento tra Vasto e Trieste un semplice servizio feeder. Per le modalità di svolgimento e per la flessibilità con cui riusciamo a garantire la connessione tra i vari porti, sarebbe più giusto definirlo un servizio shuttle. In alcuni casi, le nostre navi riescono ad assecondare anche richieste dell’ultima ora e, magari, attendere l’arrivo di container, oltre alla possibilità di avere servizi dedicati”.
Enrico Cau, responsabile commerciale per il centro-sud Italia della Maersk si è soffermato sul futuro impegno della compagnia di navigazione nel collegamento tra Vasto e Trieste: “C’è la ferma volontà di proseguire l’esperienza e di investire anche nello sviluppo del traffico di container a temperatura controllata. Ma c’è la necessità di conoscere la concretezza di determinate esigenze, con la conseguente garanzia di sostenibilità dei nuovi servizi. Vasto ha dimostrato che le nostre previsioni erano azzeccate, anche se resta inespressa parte della sua potenzialità. Così come stiamo lavorando sull’ottimizzazione delle rotte, per garantire sempre una maggiore dinamicità nei collegamenti e il raggiungimento di nazioni strategiche nell’ambito degli scambi commerciali”.
Tra gli interventi da sottolineare quello del Comandante del Porto di Vasto, Giuliano D’Urso, che si è soffermato sui prossimi lavori programmati sul porto, nell’ambito della sicurezza, della razionalizzazione degli spazi e della viabilità interna, oltre al miglioramento dei segnalatori marittimi nella zona di avamporto, che ne consentirà il pieno utilizzo anche in orari notturni. Piena disponibilità anche da parte del direttore dell’ufficio doganale di Pescara, Filippo D’Aloiso, che ha garantito la massima collaborazione della sede di Vasto, rimarcando il ruolo di indirizzo della Dogana nell’accompagnare le aziende nella loro attività di scambio, più che nell’azione, meramente, sanzionatoria. All’incontro hanno partecipato oltre quaranta aziende, tra le più importanti dell’area produttiva, e i principali spedizionieri dando vita a un pieno confronto sul futuro del servizio di collegamento e su nascenti esigenze di mercato.