Dopo circa un anno d’indagini i Carabinieri della Compagnia di Lanciano, coordinati dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Rosaria Vecchi della Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, hanno “chiuso il cerchio” attorno ad alcune famiglie rom, da tempo residenti nel frentano, che, avvalendosi di una fitta rete di pusher, avevano messo in piedi una redditizia attività di spaccio di eroina, cocaina, marijuana e hashish. Alle prime luci dell’alba, i militari dell’Arma hanno eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Lanciano, Dott. Canosa, nei confronti di soggetti che, a vario titolo, dovranno rispondere dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, denominata GIPSY DRUG proprio per le origini rom degli arrestati, oltre ad assicurare alla giustizia le persone raggiunte dai provvedimenti restrittivi eseguiti oggi e a deferirne altre 20 nel corso dell’attività investigativa, ha permesso di trarre in arresto in flagranza di reato 8 persone e denunciarne altre 5. Sono stati sequestrati, complessivamente, un chilo di eroina, 250 grammi di hashish, 250 grammi di marijuana, 240 grammi di cocaina, 10 flaconi di metadone e 10 pasticche di suboxone. La droga arrivava sulla piazza di Lanciano direttamente da Milano e Roma mediante l’impiego di corrieri assoldati dalle famiglie rom che, per eludere i controlli delle forze dell’ordine, trasportavano lo stupefacente all’interno delle carrozzerie di auto considerate “non sospette”. Questo sistema, però, non è risultato sempre efficace poiché, in una circostanza, i Carabinieri sono riusciti ad intercettare, all’uscita del casello autostradale di Val Vibrata, un corriere proveniente da Roma che trasportava un etto di cocaina nascosto in un vano ricavato nel bagagliaio di un’Alfa Romeo Giulietta. Particolare rilevante, emerso nel corso delle indagini, è stato il sistema di spaccio adottato da alcuni pusher che collaboravano con gli arrestati. I Carabinieri infatti hanno accertato che la vendita delle dosi avveniva, in alcuni casi, con l’utilizzo di biciclette; lo stupefacente veniva nascosto all’interno dei telai in maniera da eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine. Una volta incontrato il cliente, quest’ultimo saliva in sella alla bici e si dirigeva in un luogo appartato dove poteva prelevare la dose senza essere visto da nessuno. Successivamente ritornava dal pusher per riconsegnare la bicicletta. Molto importante anche il ruolo ricoperto dalle donne delle famiglie rom (le arrestate sono 2 e le deferite 6) le quali, per spostare lo stupefacente da un luogo all’altro, lo nascondevano sotto i vestiti al fine di eludere eventuali controlli. Questa mattina le 11 ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite sia nella provincia di Chieti che a Riccione (RN) e Seregno (MI), quest’ultima località luogo di residenza di uno dei corrieri tratti in arresto. Venti, inoltre, le persone segnalate alla Prefettura, nel corso dell’attività investigativa, come assuntori di sostanze stupefacenti.
Gli arrestati sono: DI ROCCO Giuseppe, 66enne di Lanciano, SABLONE Soriana, 53enne di Lanciano, MORELLI Vera, 56enne di Lanciano, GUARNIERI Fabrizio, 27enne di Lanciano, DELLA MORGIA Nicola, 55enne di Lanciano, CECCO D’ORTONA Simone, 23enne di Lanciano, DE ROSA Sante, 27enne di Lanciano, FUMAGALLI Stefano, 33enne di Renate (MI), LA FORGIA Vincenzo, 45enne domiciliato a Riccione (agli arresti domiciliari), AROUIZI Nabil, marocchino 22enne di Atessa (agli arresti domiciliari) e ERRAGH Mohamed marocchino 27enne di Atessa (agli arresti domiciliari).