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Eolico, è scontro tra la società vastese Floew e il Comune di Castiglione M. M.

Imp. Castiglione M M (CH)È ormai guerra aperta tra la società vastese Floew S.r.l., che si occupa di energie alternative quali  l’eolico e il fotovoltaico, e l’Amministrazione comunale di Castiglione Messer Marino guidata dal primo cittadino Emilio Di Lizia. Una vicenda che è finita nelle aule del Tribunale Amministrativo regionale di Pescara ed oggi è protagonista anche sulle pagine della stampa, iniziata quando la Floew richiese alla Regione Abruzzo l’autorizzazione per la costruzione di un parco eolico in località Fraiano di di Castiglione Messer Marino, ovvero la stessa area dove sono operativi 68 aereo-generatori della Eden-Edison energie Speciali SpA.

La società vastese si è vista rispondere picche dalla Regione e per avere contezza della realtà contingente in merito a convenzioni esistenti, progetti esecutivi e via discorrendo aveva presentato formale richiesta di accesso agli atti al Comune di Castiglione ottenendo un nuovo diniego per  “la natura pubblico – privato dell’atto negoziale che renderebbe “non rilevanti gli interessi della società”. Una posizione che non era stata adottata nei riguardi della eden che aveva potuto presentare osservazioni al progetto della Floew dopo aver visionato gli atti, tant’è che la società della Edison si era anche costituita adducendo come motivi del diniego la distanza minima di 2km, la tutela del paesaggio, le  interferenze con l’esistente, gli accordi da rispettare da parte del Comune.

I giudici del TAR di Pescara, però, con la sentenza n°105/2014, hanno sancito la correttezza dell’operato della società vastese Floew Srl nel richiedere al Comune la visione degli atti amministrativi con i quali è stato autorizzato il parco eolico ubicato nel Comune di Castiglione Messer Marino condannando quest’ultimo all’esborso  di oltre 2.800 euro di spese di giudizio e a mostrare i documenti del parco eolico della società Edison alla stessa Floew.

“Il sindaco, Emilio Di Lizia, e il suo vice, Giulio Petta, (o forse viceversa) – accusano dalla Floew – si erano opposti nel far visionare i suddetti atti ai rappresentanti della società a seguito di formale richiesta. la Floew reagendo a tale ingiustificato diniego, affiancata dai suoi legali Avv. Marcello Russo e Avv. Luisa Russo di Pescara, ha avviato tutte le azioni legali necessarie al fine di tutelare sia i propri interessi ma soprattutto i principi di legalità, correttezza e trasparenza che devono caratterizzare sempre l’azione amministrativa.

La sentenza, annullando gli atti illegittimi e ordinando di mettere a disposizione della società quanto richiesto, ha stabilito la totale legittimità degli atti della FLOEW e l’assoluta infondatezza dell’operato dell’amministrazione comunale. Per questo il Comune di Castiglione Messer Marino è stato condannato al rimborso di ingenti spese processuali.

Ora appare doveroso chiedersi il motivo per cui, in un periodo in cui i Comuni sono martoriati da gravi ed apparentemente irrisolvibili carenze, come la dissestata viabilità di collegamento e la possibile perdita di servizi essenziali, la classe politica, che sotto i riflettori sembra prodigarsi per trovare risorse al fine di risolvere i problemi della comunità, poi le utilizzi in contenziosi assolutamente inutili operando illegittimamente”.

Le affermazioni rilasciate dalla società vastese dopo la sentenza del Tar non sono risultate gradite al sindaco Di Lizia che controbatto accusando la Floew di occuparsi di politica più che di imprenditoria. E non solo. Il primo cittadino rilancia dicendo che non si tratta di ingenti somme, ma solo di poco più di 2mila euro che pagherà di tasca propria e “Tra l’altro, non siamo noi che abbiamo preso la via del Tar, ma la Floew e noi non abbiamo potuto fare altro che costituirci”. Secondo il sindaco tutto sarebbe nato dal fatto che la società vastese avrebbe chiesto l’accesso anche a dati interni alla struttura comunale e che a rispondere in modo negativo non doveva essere il primo cittadino ma il dirigente competente. Resta comunque il fatto che il Tar si è pronunciato  e la sua decisione va rispettata. Di Lizia, però, difende fino in fondo il proprio operato quando afferma  “se come amministrazione comunale non possiamo fare un minimo di programmazione rispetto all’eolico, se non ci resta alcun potere decisionale perché il tutto ci viene calato dall’alto, con una procedura autorizzativa semplificata che arriva dalla Regione Abruzzo, spiegateci che senso ha avere sul posto un sindaco, una giunta e un consiglio”.

Parole di fuoco quelle del primo cittadino di Castiglione Messer Marino che non potevano non scatenare la risposta immediata della Floew che in una nota contrattacca.

“Il Comune e il Sindaco potevano in ogni momento, prima dell’udienza, ritirare il proprio atto illegittimo – scrive la società vastese – e consentire l’accesso agli atti ponendo fine al contenzioso, ma ciò non è stato fatto anche perché il comune non si è costituito in giudizio contrariamente a come dichiarato nel comunicato.

Preso atto dell’assoluta incompetenza del sindaco ad emettere atti amministrativi, che spettano solo al dirigente dell’ufficio preposto, i giudici sono entrati nel merito della vicenda ovvero, hanno sancito che alla FLOEW spetta il diritto di accesso agli atti in ogni caso, indipendentemente da chi emette il provvedimento.

Inoltre prendiamo atto della grossa disponibilità economica del Sindaco che definisce 2.000 euro (in realtà 2.837,60) somme di poco conto, forse dimenticandosi che, molti cittadini, a fatica, riescono a racimolare solo frazioni di quella somma in questi tempi di dura crisi economica.

Lo stesso poteva e potrà comunque utilizzare la sua indennità di carica a favore del territorio che amministra e non solo per sopperire a spese legali derivanti da atti illegittimi, il tutto non dimenticandosi che, la sbandierata indennità, è comunque pagata dai cittadini.

Infine ricordiamo al Sindaco e alla sua amministrazione che la FLOEW non fa politica ma svolge esclusivamente attività imprenditoriale (…)!”

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