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Cultura, in Consiglio comunale bocciata la mozione delle minoranze sui doppi incarichi

È stata una lunga e tediosa seduta del consiglio comunale quella celebrata stamane nell’aula Vennitti di Palazzo di Città con, praticamente, un unico punto all’Ordine del Giorno, ovvero quello che è stato definito il caso Cultura. Dopo quattro ore e passa di discussione la montagna ha partorito il topolino e, secondo quanto ampiamente prevedibile, la maggioranza ha bocciato la mozione presentata da Davide D’Alessandro (primo firmatario), Nicola Del Prete, Guido Giangiacomo, Massimiliano Montemurro, Mario Della Porta e Etelwardo Sigismondi, documento che impegnava il sindaco e la Giunta a cancellare i doppi incarichi (e conseguenti doppie retribuzioni e contribuzioni) e a diminuire drasticamente i compensi dei direttori delle tre principali istituzioni cittadine.

Ed è questa  l’unica nota di rilievo del giorno dal  momento che abbiamo ascoltato quanto più volte ripetuto in queste settimane e dalla parte accusatrice, rappresentata in primis proprio dal consigliere indipendente D’Alessandro, e da quella sotto accusa nelle persone del sindaco Luciano Lapenna e dei direttori di Teatro Rossetti, Scuola civica musicale e Centro europeo di Studi rossettiani.

Tre le interrogazioni alle quali il primo cittadino è stato chiamato a rispondere dopo che Gianni Oliva (CESR), Raffaele Bellafronte (Teatro Rossetti) e Anna Maria Di Paolo (SCM) hanno avuto l’opportunità di esaltare le istituzioni che rappresentano e il lavoro svolto, di difendere a spada tratta i costi sostenuti dall’Amministrazione comunale ritenuti anche minimi di fronte ai riconoscimenti ottenuti da più parti e al lavoro meritorio messo in piedi.

Insomma, alla resa dei conti, per D’Alessandro sarebbe opportuno anche aumentare i contributi ai tre istituti, ma prevedendo una radicale diminuzione dei compensi per chi li dirige in modo da spendere di più per le iniziative visto che il 50% di quello che il Comune (e quindi i cittadini) da servono a coprire proprio quei compensi; per Lapenna, che talora ha glissato sulle domande rimettendo ogni responsabilità in capo al dirigente di settore, è stato fondamentale ribadire il proprio sostegno e la propria stima verso i dirigenti delle tre istituzioni chiedendo loro di continuare nei propri incarichi, di fronte anche all’insistenza di D’Alessandro che ha sottolineato come nessuno sia indispensabile e come sia alquanto facile reperire figure con medesime o superiori qualità professionali dei nominati.

È stato un lungo confronto anche dialettico e politico quello vissuto oggi, tra le accuse inerenti fatturazioni, presunte illegalità e conflitti di interesse, concorsi e bandi definiti “una moda” dal primo cittadino che, poi, ha voluto puntare il dito anche contro il fatto che attraverso gli organi di informazione è passato il messaggio che per la cultura a Vasto si spende troppo anziché quello del valore dell’offerta culturale che la nostra città è stata in grado di proporre.

Noi non vogliamo addentrarci oltremodo in una vicenda che ormai, crediamo, non ha più nulla da dire vista la radicazione di posizioni antitetiche (e non poteva essere altrimenti) sfociate anche in urla certamente poco gratificanti quando si parla di cultura e nella clamorosa smentita che al teatro comunale si sia tenuta una manifestazione privata della Loggia massonica Rossetti (e pensare che lo stesso sito della Loggia la cita). Ora si resta in attesa di un Ordine del giorno, in uno dei prossimi Consigli comunali, in merito alla questione doppi incarichi e compensi da parte della maggioranza la cui anticipazione è stata data dal conisgliere Domenico Molino

  • bellafronte
  • D_Alessandro
  • DiPaolo
  • Lapenna
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