Anche la settima Giunta targata Luciano Lapenna ha esalato il suo ultimo respiro. Questa mattina il primo cittadino di Vasto ha apposto la firma in calce ai decreti che sanciscono l’azzeramento del Governo cittadino con la seguente motivazione: “il sindaco ha preso atto che da parte delle forze politiche che governano la città si sono moltiplicate critiche verso di lui e la giunta e si sono poste in essere azioni che hanno frenato l’operato dell’Amministrazione Comunale”.
Un atto di forza, quello di Lapenna, che vuole probabilmente mettere all’angolo l’estrema sinistra, che lo sta mettendo in difficoltà su alcune questioni urbanistiche, ma anche una parte del suo partito che da settimane sta infierendo contro il suo mandato sindacale. Un partito, il Pd, dentro il quale da tempo serpeggiano malumori ed evidenti spaccature che potrebbero determinare anche una situazione irreparabile.
L’intento del primo cittadino è quello di fare subito chiarezza all’interno dell’establishment democratico, ma anche della maggioranza ancora una volta apparsa poco coesa soprattutto su questioni urbanistiche, come il cambio di destinazione d’uso di alcune strutture turistiche, sulle quali è giunto il veto di Rifondazione, Sel e Gruppo misto.
E, infatti, nel provvedimento è scritto ancora che Lapenna vuole “chiarire le incomprensioni che si sono determinate e verificare se è possibile ristabilire la piena coesione della maggioranza, tra le forze politiche all’interno delle stessa e dei gruppi consiliari”.
Richiama, dunque, alla coesione il sindaco, che con questa mossa neanche tanto a sorpresa ha provato a mettere sotto scacco (e perché no, ricatto) i malpancisti e i radicalisti. Una decisione, quella del rimescolamento, attesa dai più tra poco meno di un mese, ovvero all’ufficializzazione delle candidature in Regione che dovrebbero interessare alcuni componenti la stessa Giunta, ma il convegno di ieri sera in cui Vasto Viva, componente dell’onda democratica, non ha lesinato attacchi al primo cittadino ha avuto un effetto catalizzante per la reazione di Lapenna che stamane ha maturato la sua decisione senza tentennamenti.
Ora, presumibilmente, non ci resta che attendere il parto della ottava Giunta in 8 anni di governo cittadino, chiaro sintomo delle difficoltà incontrate in questi anni nella gestione della sua maggioranza.