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Al d’Avalos la giornata di studio sulla Legge di Stabilità

È stato un incontro molto interessante quello incentrato sulla Legge di stabilità in via di approvazione definitiva in Parlamento. Fortemente voluto dal primo cittadino Luciano Lapenna, l’incontro, tenuto nella Sala Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, ha visto un quarantina tra tecnici e amministratori assistere a una sorta di lectio magistralis, tenuta da Silvia Scozzese, direttore scientifico iFEL-Anci, e Andrea Ferri, responsabile Ufficio entrate iFEL-Anci, sui mutamenti in merito alla tassazione locale e all’approntamento del Bilancio degli enti locali previsti nella Legge di stabilità.

È stato proprio Lapenna ad introdurre l’evento e a lanciare il primo allarme utilizzando quel termine che ha riecheggiato tra le mura marchesali per tutta la mattinata, ovvero “incertezza”. E sì perché al di là di ogni tecnicismo in questi anni tutti gli enti locali, e soprattutto i Comuni, hanno dovuto lamentare il cambio delle carte in tavola nel corso delle partite di gestione finanziaria e approntamento del Bilancio. E sotto accusa è finita soprattutto la politica fiscale sulla casa che in tre anni ha visto partorire tre norme differenti; e, poi, il continuo taglio di fondi da parte non solo del Governo centrale ma anche di Regioni e Province.

La Scozzese ha incentrato il suo intervento sul Patto di Stabilità, sulla necessità di redigere il Bilancio secondo gli accordi assunti in Europa complimentandosi con il Comune di Vasto per aver scelto la strada della sperimentazione un anno prima del dovuto. Una scelta che obbliga necessariamente a una revisione organizzativa che comporti il dialogo continuo tra chi si occupa di Finanza nell’Ente e chi di Programmazione, in particolare di Lavori pubblici, con l’individuazione di un coordinatore ad hoc. Il nuovo Bilancio Unificato consentirà di far emergere anche situazioni poco chiare con un chiaro riflesso sull’indebolimento dell’incidenza dei residui attivi che non potranno più essere contabilizzati come tali. Ecco perché si dovrà rincorrere una efficace politica di recupero dei crediti esigibili, ma non ha omesso di sottolineare alcune criticità e della morsa del Patto e del rapporto coi gestori dei servizi.

Ferri, invece, è andato più sul pratico riportando le novità in materia di Tari e soprattutto Tasi, due tasse che ha ricordato agli amministratori “sono state introdotte, ma in assenza dei regolamenti comunali di fatto non esistono”. Infatti, il Comune di Vasto ha già approntato le bozze quasi definitive dei Regolamenti per le tassazioni su casa e rifiuti e che non possono essere concretamente raggruppate nella IUC in quanto seguono percorsi amministrativi differenti. In particolare, la Tasi dovrà essere versata con meccanismi che immediatamente facciano risalire all’origine dei pagamenti come il modello F24, diversamente dalla Tari che potrà essere versata coi bollettini postali. Ne consegue un cambiamento dei rapporti coi gestori del servizio. Il responsabile Ufficio entrate iFEL-Anci è andato anche ben oltre andando a spulciare tra aliquote  e modifiche. Alla fine si è compreso che per molti comuni italiani, ai quali la norma originariamente prevede la perequazione delle entrate a quelle dell’Imu ma si trovano nell’impossibilità di rispettare tale criterio, si dovrà trovare un sistema per garantire delle entrate alternative o favorire una forma di innalzamento della pressione fiscale.

Nell’incertezza delle nuove norme a tutti è parso logico dedurre uno slittamento pesante della approvazione del Bilancio di previsione 2014,ma la cosa grave è che la conseguenza immediata potrebbe essere lo spauracchio di un blocco quasi totale delle attività dei Lavori pubblici e dei Servizi in attesa di verificare almeno con approssimazione quasi certa le cifre a disposizione.

Intanto giunge notizia di nuovi fondi a disposizione per saldare i debiti della Pubblica Amministrazione, mentre il sottosegretario al MEF (ministero dell’Economia e della Finanza) Giovanni Legnini, pur criticando la rigidità del Patto di stabilità sul quale si dovrà lavorare, ha valutato positivamente l’impianto della nuova legge che porta a una reale modifica strutturale che non può non avere ricadute positive sul federalismo fiscale e l’autonomia degli Enti locali, pur ritenendo che si tratta di un impianto generale che può e deve essere oggetto di miglioramenti.

Lu. Spa.

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