Nei giorni scorsi avevamo anticipato la richiesta, da parte delle opposizioni, di un Consiglio provinciale straordinario monotematico sulla situazione di quello che era uno dei fiori all’occhiello dell’Abruzzo, ovvero il Centro di ricerca del Mario Negri Sud di S. Maria Imbaro, che anche la conversione in Fondazione non sembra aver salvaguardato nel modo opportuno.
Ieri si è tenuto l’attesissima seduta della assise provinciale che ha visto, come hanno sottolineato i richiedenti, “due assenze gravi: quella del consigliere delegato dalla regione Abruzzo nel C.d.A. della fondazione, Emilio Nasuti, e del direttore scientifico indicato dalla casa madre di Milano, il dottor Tognoni”.
Nel corso del Consiglio sono intervenuti anche i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl ed Ugl e il direttore amministrativo Tommaso Pagliani, che ha chiaramente illustrato la situazione di cassa e le prospettive di lavoro fatte.
I capigruppo consiliari Camillo D’Amico (P.D.), Giovanni Mariotti (S.E.L.), Eliana Menna (I.d.V.), Nicola Tinari (P.R.C.) hanno inteso sottolineare le criticità emerse nelo corso del dibattito inj corso Marrucino. In una nota scrivono: “Abbiamo accertato che lo Statuto che governa la fondazione non è coerente con quello approvato il 26/4/2013 dal Consiglio provinciale e chiesto al presidente della provincia di farsi interprete di un immediata rettifica presso lo studio notarile che ha redatto e stipulato l’atto costitutivo della fondazione§; è emerso che il debito del vecchio consorzio si è trascinato tutt’intero sulla fondazione nonostante ci fosse stato assicurato un azzeramento dove ogni socio si sarebbe fatto carico della propria quota parte così come hanno fatto la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo e non il Mario Negri di Milano; si è chiaramente evidenziato che da circa tre anni non vengono affidati progetti nuovi alla struttura di Santa Maria Imbaro da parte della casa madre confermando voci e sospetti circa disegni di abbandono del territorio Abruzzese; s’è palesata una certa assenza della Regione Abruzzo che pur avendo fatto una legge di scopo non ha dato seguito allo stanziamento certo e costante del relativo capitolo di bilancio; s’è confermata la materiale impossibilità della Provincia di Chieti a donare l’intero immobile in luogo della scelta effettuata dell’usufrutto perché questo consentono le norme e le leggi vigenti; è apparso chiaro che la gestione della CIG a carico dei dipendenti e ricercatori è stata fata in maniera discrezionale senza la necessaria rotazione, che il piano di rilancio è macchiato della minaccia di 60 licenziamenti senza un serio piano scientifico di rilancio”.
Alla luce di queste posizioni, il Consiglio provinciale ha poi provveduto ad approvare un Ordine del giorno che riportiamo integralmente.
“I Gruppi consiliari,
Premesso che
– la crisi del mercato della ricerca, in concomitanza con la generale crisi economica nazionale, ha compromesso notevolmente l’accessibilità ai fondi pubblici e privati destinati al finanziamento degli istituti di ricerca;
– la mancanza di risorse finanziarie è stata registrata nell’ultimo quinquennio anche da parte del Consorzio Mario Negri Sud, con la conseguente sospensione / rinvio di programmi di ricerca che hanno comportato la contrazione delle entrate, aggravando pesantemente la situazione di deficit contabile già esistente fino a comprometterne la sopravvivenza;
– la Provincia di Chieti, in qualità di socio del Consorzio, si è impegnata per contribuire al risanamento del centro nella prospettiva della continuazione dell’attività di ricerca svolta presso il complesso di Santa Maria Imbaro, vista l’indubbia posizione di eccellenza nel settore della ricerca scientifica conquistata nel precedente ventennio dal centro di ricerche Biomediche e Farmacologiche Mario Negri Sud in ambito nazionale e internazionale;
– a tal fine, ha deliberato la concessione in usufrutto del patrimonio immobiliare insistente nell’area dell’Istituto, la contestuale trasformazione del Consorzio in Fondazione Mario Negri Sud ed, in ultimo, ha provveduto all’erogazione di un contributo straordinario;
– non è possibile scaricare sui lavoratori, che non hanno responsabilità per le scelte fatte negli anni né hanno causato la disastrosa situazione di bilancio;
Considerato che
– l’evoluzione dell’assetto istituzionale derivante dall’approvazione della legge di riforma delle Province inciderà sulle funzioni e sulla governance amministrativa dell’ente nell’immediato futuro, con profili ad oggi non prevedibili;
– la situazione attuale della Provincia, anche in considerazione della riforma approvata e in corso di attuazione, non consente attualmente di assumere impegni di natura economica ulteriori nei confronti della Fondazione.
Pertanto, il Consiglio provinciale impegna il Presidente della Provincia di Chieti:
1. a garantire, nell’ambito del CdA di cui è componente, la discontinuità con la precedente direzione scientifica-amministrativa del centro di ricerca Fondazione Mario Negri Sud;
2. a verificare la corrispondenza dello Statuto approvato dal Consiglio Provinciale, come modificato con deliberazione n. 16 del 23.04.2013, rispetto a quello allegato all’atto notarile di costituzione della Fondazione;
3. a coinvolgere il Governo e la Regione Abruzzo, ciascuno per la sua parte, nella salvaguardia della struttura di Santa Maria Imbaro realizzata a suo tempo sul territorio abruzzese al fine di potenziare la rete scientifica pubblica del Mezzogiorno, attraverso l’avvio della procedura di “riconoscimento del carattere scientifico” della Fondazione in Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – IRCCS presso il competente Ministero della Salute, che conferisce il diritto alla fruizione di un finanziamento statale finalizzato allo svolgimento della attività di ricerca relativa alle materie riconosciute;
4. ad attivarsi presso il Governo e la Regione Abruzzo affinché siano poste in essere azioni anche di natura economica a sostegno della ricerca della Fondazione Mario Negri Sud;
5. a definire insieme alle OO.SS. ogni iniziativa utile al mantenimento del livello occupazionale del personale della Fondazione.
Come atto susseguente, il Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, alla luce della situazione attuale, ha chiesto la convocazione del Consiglio di Amministrazione per discutere dell’ordine del giorno approvato.