Parte il secondo atto della campagna di comunicazione “operazione verità” dell’Amministrazione Lapenna e parte anche il secondo atto della campagna di contro-comunicazione a firma di Davide D’Alessandro in quel che pare una sorta di marcatura a uomo di trapattoniana memoria. Alla nota di Palazzo di Città ecco la risposta del consigliere indipendente.
“Lapenna dice le bugie! Non potevo che rispondere con questo manifesto (che sarà, come sempre pagato da me e affisso dopo Pasqua per le vie della città) all’ultimo targato Lapenna (affisso oggi in città e pagato, come sempre, da tutti i cittadini vastesi). Il Sindaco ha detto bugie nel primo manifesto, quello dedicato ai 10 milioni di opere pubbliche, opere sognate e viste soltanto da lui, come ho ampiamente dimostrato, senza essere smentito, insieme al collega del Prete.
Lapenna dice bugie anche nel secondo manifesto, poiché se la matematica non è un’opinione, come ha fatto a dimezzare i dirigenti riducendo le spese del 35%? Non avrebbe dovuto ridurle del 50%? Ma ciò che è più grave in questa operazione bugia (altro che operazione verità), resta l’assordante silenzio sugli assegni ad personam e sugli stipendi di alcune figure, cresciuti in modo inspiegabilmente esponenziale, mentre la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali viene tenuta a basso regime. Dulcis in fundo, Lapenna si produce nel solito, stancante ritornello, sul disfattismo e sullo sfascismo politico. Proprio lui che, dal 29 marzo scorso, ha disfatto e sfasciato l’ennesima Giunta senza alcun fondato motivo.
Lapenna, nel terzo manifesto, chieda scusa a tutti i cittadini vastesi per i soldi che ha sperperato e che continua a sperperare e tolga la firma spindoctoring. È l’ennesimo, per quanto ridicolo, conflitto”.