Sono divenute da ieri effettive le deleghe per vice-ministri e sottosegretari. Per Giovanni Legnini, sottosegretario al ministero dell’Economia il compito di occuparsi dei profili finanziari delle politiche di coesione interna ed europea e delle politiche finalizzate alla ricostruzione e allo sviluppo della città de L’Aquila e dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009. E non solo, Legnini si occuperà anche del monitoraggio e delle questioni inerenti all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, compresi i giochi, delle attività del Cipe, del monitoraggio dei piani di rientro degli enti locali, compresa Roma Capitale, oltre a seguire, insieme con il viceministro Enrico Morando, i lavori delle commissioni Bilancio di Camera e Senato
Nei pieni poteri derivati dall’efficacia delle deleghe, il parlamentare originario di Roccamontepiano ha annunciato che “il Cipe ha approvato l’accordo di partenariato per la programmazione dei fondi europei 2014-2020 per 41,5 miliardi di euro con novità importanti per l’Abruzzo che, nella definizione in sede europea delle nuove regole di riparto per le regioni in transizione, era stato fortemente penalizzato”. “Il Cipe – ha aggiunto – ha adottato due importanti indirizzi che consentiranno all’Abruzzo di ottenere più risorse, evitando penalizzazioni, per supportare i piani di sviluppo e perseguire in modo soddisfacente gli obiettivi tematici della programmazione dei prossimi sette anni. Il primo è che il Governo italiano, nel negoziato con la Commissione europea, chiederà di garantire alle regioni in transizione lo stesso livello di risorse assegnate nel periodo 2007/2013. Il secondo consiste in una prescrizione, inserita su mia proposta, in base alla quale, nel riparto del Fondo nazionale per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fas) l’Abruzzo e le altre due regioni in transizione dovranno ottenere il pieno riequilibrio delle risorse in loro favore”.
“Esprimo grande soddisfazione per la decisione presa – ha detto ancora il sottosegretario – che consentirà all’Abruzzo di usufruire delle risorse sufficienti a sostenere i programmi legati alla ricerca, allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, alla realizzazione dell’agenda digitale, alla competitività dei sistemi produttivi. Ma anche a promuovere l’occupazione e l’inclusione sociale, l’energia e la mobilità sostenibili, la tutela dell’ambiente e del clima, la lotta alla povertà, gli investimenti nell’istruzione “.