Scoppia la bufera nel Pd cupellese dove da tempo è in atto una evidente spaccatura tra la frangia che fa capo al capogruppo in Provincia Camillo D’Amico e quella che si riconosce nel sindaco uscente Angelo Pollutri. Le avvisaglie si erano già avute quando proprio D’Amico aveva deciso di concorrere nelle primarie di centrosinistra per la candidatura nella corsa alla fascia tricolore optando per la costituzione di una lista civica con la quale presentarsi dinanzi al giudizio dei cittadini il 25 maggio prossimo, data nella quale in centrosinistra avrebbe presentato anche Giuliano Tambelli fedele scudiero di Pollutri, numero uno della lista a sostegno del suo assessore.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stata la presenza del gotha regionale del partito alla presentazione ufficiale del candidato sindaco Tambelli scatenando così la rabbia di D’Amico che in una lettera inviata al Sottosegretario di Stato all’Economia Giovanni Legnini, al Deputato della provincia di Chieti Maria Amato, al Segretario regionale del P.D. Silvio Paolucci, al Segretario provinciale del P.D. Chiara Zappalorto e al Presidente dell’Assemblea provinciale di Chieti del P.D.
Francesco Ricci scrive, non lesinando attacchi più o meno diretti al suo antagonista di sempre Pollutri,
“con la presente nota Vi comunico di avere assunto la dolorosa ed irreversibile decisione che, a far data da oggi, mi autosospendo dagli incarichi di partito ed istituzionale (componente degli organi e da capogruppo provinciale).
E’ una decisione sofferta ma meditata che è scaturita dopo aver appreso della vostra presenza, ad eccezione del presidente dell’assemblea provinciale Francesco Ricci, alla manifestazione di presentazione del candidato Sindaco a Cupello di Giuliano Tambelli che, quanto me, presiederà una lista civica alle prossime elezioni comunali del 25 maggio 2014.
La vostra presenza legittima solo uno schieramento civico in competizione dimenticando che, anche quanti si candidano e sostengono apertamente la mia persona, sono dichiaratamente elettori e sostenitori del P.D e del Centro – Sinistra; forse i nostri voti non servono ed occorrono per vincere le prossime elezioni regionali e le Europee del 25 maggio???
Comprendo che avete risposto alle sollecitazioni di chi non si rassegna all’idea che la propria personale storia politica a Cupello volge al termine ed i cittadini hanno decisamente voglia di cambiare pagina ma, riaffermo con forza e determinazione, queste sono vicende umane e politiche tutte locali che appartengono alla vita di ognuno di noi e, pur dolorose sul piano umano, non possono trovare appagamento e consolazione da parte di terzi.
Per me la Politica è sempre stata una passione e non una professione, l’ho sempre intesa come servizio al prossimo e non certo un fine per mero arricchimento personale, mi è sempre piaciuto interpretare l’impegno nelle istituzioni come metodo di governo delle istanze della gente e non strumento di puro carrierismo.
Queste sono sempre state le profonde divisioni culturali e di visione della politica, del governo dell’istituzione e del ruolo del Partito che spesso, a livello locale, mi hanno portato a confliggere e distinguermi, anche assumendo ruoli di minoranza interna, e non certo per altre ragioni venali o personali tanto che, verso nessuno, serbo rancore ma nutro rispetto ed amicizia.
Le ragioni che mi hanno indotto al ritiro dalle primarie indette lo scorso 9 marzo scorso dal circolo locale del P.D. per l’individuazione del candidato Sindaco cui avevo inizialmente aderito obbedendo, per mera disciplina, alle vostre sollecitazioni le conoscete bene, ne avete piena contezza e non ritengo più siano di grande attualità anche perché non riesco ancora a darmene una spiegazione, una vicenda triste ma tutta locale, che è iniziata male ed è finita peggio, abbia trovato tanto spazio mediatico quando poi, per le più autorevoli candidature alle regionali, il P.D. abbia fatto ricorso alla designazione politica adottata dagli organi interni del Partito!!!
Mi “autosospendo” dagli incarichi di partito ed istituzionale ma non intendo lasciare affatto il P.D. con cui voglio ancora mantenere il solido rapporto di adesione e militanza nel rigoroso rispetto dello statuto e delle sue regole interne cosa che, con orgoglio e senso di appartenenza, ho sempre fatto tanto da risultare l’unico consigliere provinciale del gruppo che ha sistematicamente e mensilmente versato, per il tramite di regolare bonifico bancario, la propria quota di contribuzione.
Ho scelto di tornare a servire la mia comunità, dopo dieci anni di costante impegno quotidiano fatto in provincia di Chieti, non ho chiesto nulla e ne minimamente immaginato di bussare alle altrui porte per mendicare una candidatura alle regionali pur se, non vi nego, qualche opportunità mi è stata palesemente offerta e sollecitata.
Mi duole dirlo ma la coerenza ed il senso chiaro di appartenenza non sempre viene apprezzato e sostenuto dal P.D.; piuttosto si ama inseguire ed assecondare le furbe prepotenze di chi della politica ne ha fatto un mestiere e la interpreta solo come fine personale per pure questioni venali.
Personalmente non mi arrenderò mai affinche si affermino i principi che la Politica sia solo una nobile passione civile e l’impegno istituzionale un servizio al governo delle istanze della gente.
Insomma, dopo quanto già successo a San Salvo dove la rottura decisa tra Arnaldo Mariotti e Gabriele Marchese ha creato l’humus fertile su cui impiantare la vittoria del centrodestra e dopo quanto sta accadendo a Vasto, dove è chiara la lacerazione che rischia di far deflagrare il partito compresso tra le rigide posizioni della segreteria e Vasto Viva ed il fronte fortiano, il Pd accusa un deve registrare un nuovo cataclisma alla vigilia di una indecifrabile consultazione regionale ed europea.