Un altro 1° maggio amaro per il settore produttivo del territorio vastese, da anni colpito da una crisi che non sembra voler mai finire. In Val Sinello oggi si parla di “festa-beffa”, con i lavoratori della ex Golden Lady di nuovo in agitazione, dopo le vaghe speranze riaccese da fumosi tentativi di riconversione e tante parole dal mondo della politica che poco hanno prodotto. Intanto anche per il pantalonificio si parla di riconversione, mentre sono stati riconfermati per il 2014 i cantratti di solidarietà.
Non se la passano troppo meglio i lavoratori del Cotir, costretti a rincorrere le briciole della Regione, a suon di azioni clamorose; dopo la protesta che ha portato i lavoratori sul tetto dell’Ente, si erano miracolosamente sbloccate alcune pratiche che però avevano portato nelle tasche dei lavoratori appena 3 mensilità delle 16 di arretrato e i rimbrotti dell’assessore Febbo che invitava ad abbassare i toni, per non “spaventare” i privati.
Una realtà che invece sembra sopportare bene la crisi è la Pilkington, anche stavolta, però, soprattutto grazie ai contratti di solidarietà; altri stabilimenti, come quello svedese, che non hanno potuto beneficiare di questo genere di accordi hanno dovuto chiudere. Lo stabilimento di San Salvo resiste e il presidente Marcovecchio è cautamente ottimista per il futuro, ammesso che la tanto annunciata fine della crisi si concretizzi al più presto.
Ai tanti lavoratori in difficoltà non resta che resistere e resistere ancora, nella speranza che il prossimo 1° maggio ci sia qualcosa in più da festeggiare.