Mercoledi 30 aprile, gli alunni delle classi 1° Grafica e Comunicazione, 1°A Costruzioni, Ambiente e Territorio e 1°E Turistico dell’Istituto Economico Tecnologico F. Palizzi, sono partiti all’alba per la visita guidata a Tarquinia e Cerveteri. A guidarli in questo interessante tour i docenti prof. Fabrizio Scampoli, Antonio Lagatta, Anna Roselli e Antonella Aceto. Dopo circa cinque ore nel pullman tra risate, fermate e sonnellini, arrivati a Tarquinia, c’è stata la visita alla necropoli dei Montarozzi dove è stato possibile scendere all’interno delle cripte scavate nella roccia nelle quali sono conservati un gran numero di dipinti raffiguranti banchetti funebri, danzatori e paesaggi, ritratti con colori intensi e vivaci. Per gli Etruschi infatti era fondamentale il culto dei morti. Erano convinti che i defunti vivessero anche dopo la morte e per questo arredavano le tombe come se fossero vere e proprie abitazioni sotterranee. Dopo una breve sosta, le classi sono andate a visitare uno tra i musei archeologici più importanti d’Italia per la ricchezza e la varietà dei reperti esposti, il Museo Archeologico di Tarquinia. Il museo è costituito da due piani. Nel primo piano ci si può tuffare in un vero e proprio viaggio nel tempo. Sono esposti materiali etruschi e romani di oreficerie, bronzi arcaici, molti vasi e anfore etrusche. Gli artigiani fabbricavano utensili e oggetti vari, utilizzati poi per il commercio con altri popoli: via mare con i fenici e i greci, via terra con le altre popolazioni della penisola. Accanto alla lavorazione dei metalli, tra le attività artigianali, era molto diffusa la lavorazione di una particolare argilla color nero con la quale modellavano vasi raffinati e di grande pregio. Al secondo piano, c’era l’esposizione di splendidi sarcofagi e l’allestimento di tombe villanoviane. Dopo il pranzo e il tour per i negozi di Tarquinia, mèta prima agli scavi archeologici di Pyrgi e al Museo del mare ospitato nel bel Castello medievale di Santa Severa e infine a Cerveteri. A Pyrgi erano esposti sculture, bronzi, avori, gioielli e oggetti adibiti al culto dei defunti che sono stati il più delle volte considerati da una parte degli studiosi opere di artigianato, di qualità certo, ma lontane dalla perfezione dell’arte greca, che gli etruschi avevano imparato a imitare. Poi è stato evocativo girovagare per il centro storico di Cerveteri, immersi in un’affascinante atmosfera medievale.
Sara Benedetti, Alessio Alberico e Lorenzo Piccirilli
(Classe 1°A Grafica e Comunicazione ITCG Palizzi)