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Giovanardi a Vasto per parlare di droga

convegno droga-giovanardi - 24Si è svolto ieri mattina presso l’Aula magna del Polo liceale di Vasto l’incontro organizzato dalla scuola di politica Fo&Pa dal tema “Droga e devianze – SOS famiglia”. All’incontro, moderato dal giornalista Luigi Spadaccini, hanno partecipato il dirigente scolastico Letizia Daniele, Nicola Smargiassi della Fo&Pa, il senatore Carlo Giovanardi e l’onorevole Maria Amato.
Prima di entrare nello specifico del tema, Smargiassi ha spiegato brevemente funzioni e obiettivi della Fo&Pa; a seguire, Luigi Spadaccini ha sollecitato gli interventi dei relatori, tracciando il quadro della situazione sul consumo di stupefacenti nel territorio vastese, così come emersi durante il convegno del 20 marzo scorso a Palazzo d’Avalos, durante l’illustrazione del rapporto di ricerca dell’Osservatorio provinciale per le Tossicodipendenze.
“Prima di tutto – ha tenuto a rimarcare l’onorevole Amato intervenuta successivamente – bisogna dire con molta chiarezza che la droga, tutta, fa male. Certo, a gradi differenti, ma ogni tipologia di droga ha un impatto forte sul presente e sul futuro delle persone, e lascia segni indelebili sul piano fisico e comportamentale”.
A seguire, la Amato ha spiegato che la nuova legge in discussione in Parlamento si è resa necessaria dopo che la Consulta aveva rilevato delle eccezioni rispetto alla precedente, la cosiddetta “Fini-Giovanardi”, non per questioni di principio, ma perché non sono state rilevate quelle condizioni di urgenza su cui la legge era impostata. Come ricordato dall’onorevole Amato, resta quindi in piedi anche nella legge che si sta discutendo in questi giorni l’impostazione di principio per cui il tossicodipendente viene visto come malato e non come delinquente, con quella netta divisione tra uso personale e spaccio che continua a caratterizzare la “filosofia politica” delle leggi in materia. Da qui l’atteggiamento delle istituzioni che quindi devono prendersi cura del “malato” tossicodipendente in quanto tale, e non punirlo in quanto delinquente. Discorso diverso, naturalmente, quello legato alle problematiche dello spaccio.
Da parte sua, il senatore Giovanardi ha rivendicato il percorso seguito già dalla legge Sirchia che vieta il fumo nei locali pubblici, fino ai controlli contro le stragi del sabato sera o comunque legate all’abuso di alcool e stupefacenti. Per quanto riguarda lo specifico della droga, il senatore Giovanardi ha voluto sottolineare come sia “facile entrare nel mondo della droga, ma difficilissimo uscirne”, ribadendo un concetto che tanto fa discutere il mondo politico e non per cui, “l’uso della cannabis è la porta di entrata per le droghe pesanti”.
Il senatore Giovanardi ha poi voluto ricordare come la legislazione italiana, con la netta divisione tra utilizzatore e spacciatore, non è certo tra le più severe: “A Singapore – ha dichiarato Giovanardi – vige la pena di morte per la droga. E in posti come New York e Washington si va in galera per uno spinello. In Italia è stato depenalizzato l’uso personale e permangono solo le sanzioni amministrative. Questo sarebbe il proibizionismo?”.
Il senatore ha poi ricordato i dati nazionali sull’uso di sostanze stupefacenti, evidenziando come solo una piccolissima percentuale abbia “problemi cronici” con la droga, a dimostrazione del fatto che “è falso che il nostro approccio alla lotta agli stupefacenti è fallito”.

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