Sono ben tre i progetti presentati dal Consorzio di Bonifica Sud di Vasto che potranno beneficiare di finanziamenti di interventi idroelettrici connessi agli impianti irrigui messi a disposizione dal ministero delle Politiche agricole e forestali. Ad illustrarli, questa mattina, sono stati il presidente della deputazione Fabrizio Marchetti e il direttore dell’ente Nicola Sciartilli.
“Su trenta progetti presentati in tutto il centro sud Italia (il bando era riservato infatti alle regioni Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna) quelli presentati dal Consorzio vastese si sono classificati ai primi tre posti – ha detto Marchetti – con finanziamenti a fondo perduto che copriranno in 2 casi il 30% delle spese e nel caso della diga di Chiauci il 40%”.
Infatti, i progetti prevedono un impianto idroelettrico in località Bufalara di Cupello sul sistema sinistra Trigno con presa di Traversa di S. Giovanni Lipioni per un importo di euro 931 mila 836; un altro impianto dello stesso tipo in località Piano Mulino sul sistema Sangro destro con presa da traversa di Serranella per un importo di euro 2 milioni 242 mila 299; un impianto idroelettrico in località Chiauci sulla derivazione a valle dello sbarramento per un importo di euro 999 mila 777, “interventi che porteranno risorse e subito nelle casse dell’ente“, ha sottolineato Marchetti, che ha, poi, ricordato come “il 10 aprile scorso, tramite un accordo con il Consorzio di Bonifica di Termoli, grazie al buon rapporto che abbiamo saputo ricreare, abbiamo presentato due progetti distinti di pari valore di 2 milioni 276 mila euro per la realizzazione di due condotte idrauliche dalla diga di Chiauci verso le centrali, una sulla parte sinistra e una sulla parte destra del Trigno”.
Sciartilli, che del Consorzio è il direttore, il Responsabile unico dei procedimenti e il responsabile finanziario ha sottolineato come sia stato proprio il commissario ad acta Roberto Iodice a chiamare i vertici del Consorzio a Roma ed a riferire loro della contezza sulle gravi difficoltà dell’ente, ma anche sulle sue grandi potenzialità. Da allora si è avviata un macchina collaborativa che ha portato ai risultati odierni.
Sciartilli è sceso anche nei dettagli economici dei progetti. “I bandi prevedono – ha detto – la copertura per il 30 % con finanziamenti a fondo perduto ed il restante con capitale proprio o attraverso l’appalto in concessione, unica forma consentita”. Questa è la formula che l’Ente adotterà e i nuovi impianti porteranno ad una produzione in grado di generare ricavi per 1 milione e 290 mila euro (secondo le prime stime e al netto degli oneri fiscali). “Per l’ente sono previste royalties – ha evidenziato il direttore – pari a circa il 20% dei ricavi e potrà, quindi, contare su un’entrata annua minima di 250 mila – 300 mila euro che potranno essere utilizzati per coprire il disavanzo”.
Tornando all’accordo con il consorzio molisano inerente il fiume Trigno e la diga di Chiauci, il Rup ha anche evidenziato come il Commissario, in base ai fondi a disposizione, ha riaperto una seconda fase alla quale “abbiamo partecipato con un progetto che prevede la costruzione di due colonne di condotte, grazie all’accordo con il Consorzio di Termoli che ha chiuso il pregresso riconoscendo una parte delle spese sostenute come manutenzione dal 2010 per un importo di 50 mila euro dei quali ci è stato corrisposto già un acconto. Un accordo che va a regolamentare la manutenzione della tratta irrigua che va gestita e condivisa insieme. Il Commissario Iodice ha voluto fortemente questo accordo che consentirà una produzione di 7 milioni di KiloWatt annui per un ricavo di 1 milione e 200 mila euro annui. Anche in questo caso si ricorrerà all’appalto in concessione che garantirà royalties pari a circa 200-240 mila euro all’anno”
“Abbiamo avviato gli iter autorizzatori – ha chiosato Sciartilli – e una volta ottenute le necessarie autorizzazioni andremo avanti con le gare. La deputazione Marchetti ha lavorato in prospettiva”, ha affermato snocciolando le cifre:
430 mila euro derivano dall’accordo sui pagamenti del Coasiv;
oltre 500 mila euro dalle royalties dell’idroelettrico;
300 mila euro dal risparmio sulla manodopera scesa a 29 unità di cui 15 operai e 14 impiegati.
“L’obiettivo dichiarato – dicono i vertici del Consorzio di Bonifica – è quello di tagliare la pressione sui contribuenti e limitare il loro tartassamento”. Intanto, anche quest’anno come quello appena passato non dovrebbero esserci problemi inerenti l’approvvigionamento idrico in tutto il litorale vastese.