Sono notizie allarmanti quelle sull’economia abruzzese che emergono da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese e dall’intervento della Cisl Abruzzo e Molise.
Dalla Brianza si racconta come siano ben oltre 1.200 i fallimenti consumati ogni mese nei primi cinque mesi del 2014, realtà che ha fatto crescere del 18,9% le procedure fallimentari nel Bel Paese rispetto allo stesso periodo del 2013. Da gennaio a maggio sono ben 6.342 le imprese entrate in fallimento e, purtroppo, la maglia nera tocca proprio all’Abruzzo con un aumento di nuovi fallimenti pari al +67,1%. A seguire Liguria (+46,2%) e Umbria (+44,4%).
A completare un quadro davvero poco edificante è anche l’allarme lanciato dalla Cisl Abruzzo e Molise che sottolinea come ben 47mila lavoratori abruzzesi percepiscano un trattamento di integrazione del reddito, o di mobilità, o di disoccupazione con un incremento a maggio della Cassa integrazione straordinaria pari al +32% e di quella in deroga pari al +23,5%.
“L’andamento delle tipologie di intervento (crescita sostenuta della cig in deroga e della straordinaria) – spiegano dalla Cisl – rivela il perdurare di una crisi strutturale che continua a colpire, oltre all’industria, soprattutto i settori dell’edilizia e del commercio. Da gennaio migliaia di famiglie abruzzesi sono senza reddito, a causa dei ritardi nell’erogazione dei fondi destinati dalla legge di stabilità al pagamento della Cig in deroga. Ma ancora più allarmante è il silenzio del governo nazionale riguardo alle proroghe degli interventi in deroga che restano bloccati, in tutta Italia, al 30 giugno prossimo”.