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Vasto Basket, Marinelli: “Stagione fantastica, per il futuro vedremo”

Processed with Moldiv“Le grandi bellezze non hanno una fine, ti rimangono ben impresse nel cuore e nella mente, sono eterne. Ciao Vasto, mi mancherai”. Un post di arrivederci alla prossima stagione dovendo affrontare l’estate dal mare vastese che tanto lo ha colpito in questo suo anno e mezzo o un pensiero d’addio definitivo alla Vasto Basket dopo diciassette mesi pieni di gioie sportive e non? Difficile dare una risposta, l’uomo in copertina è Matteo Marinelli, uno dei beniamini del pubblico biancorosso, un coriaceo lottatore sempre pronto alla battaglia. 59 quelle disputate con la canotta biancorossa, in diciassette mesi non ne ha mai saltata una, furono 19 lo scorso anno quando in DnC arrivò a stagione in corso, entrando subito nel cuore di tutti, e addirittura 40 nella stagione in DnB senz’alcun dubbio esaltante e conclusa per sua sfortuna con una botta al naso e tanto sangue lasciato sul parquet di Rieti e sulla canotta numero 15. Una settimana fa ha salutato Vasto lasciando il dubbio, rivedersi ad agosto per continuare ancora a battagliare sotto il canestro del PalaBcc o il pivot di Senigallia tra qualche mese lo vedremo altrove? Impossibile dare una risposta, dovesse decidere di chiuderla qui di Marinelli non resterebbe impresso solo per i tanti tatuaggi e il barbone, ha dato tutto quello che aveva domenica dopo domenica, dirigenza e staff tecnico in cuor loro sperano di poterlo vedere ancora lottare per la seconda stagione in Serie B, la stessa speranza che coltivano i tifosi.

La frase postata ieri su facebook apre un ipotetico scenario, uno di quelli che potrebbe vederla nella prossima stagione lontano da Vasto, è un saluto solo per questo periodo estivo o il suo futuro è già certo di vederlo con un’altra canotta diversa da quella della Vasto Basket? “Con la società ho parlato nei giorni scorsi, mi hanno già proposto un contratto per proseguire ancora qui la mia carriera, il loro obiettivo è confermare in blocco il roster che si è resto protagonista di una stagione fantastica e ricca di sacrifici in DnB, una piazza dove tutto è perfetto, sarebbe bello continuare a vestire la canotta vastese ora come ora non posso dare una risposta definitiva, ho da valutare più aspetti, non solo inerenti al basket”.

Dopo diciassette mesi di Vasto Basket e una carriera ultradecennale in giro per l’Italia quanto secondo lei è cambiato il basket negli ultimi anni? “La palla a spicchi in Italia negli ultimi anni ha avuto un vistoso calo, il tutto dettato dal difficile momento economico che vive il Paese, se prima le società riuscivano a garantirti le dodici mensilità riuscendo a reggerti anche in estate ora non è più così, il basket non offre più garanzie, ci si ferma alle nove mensilità, ci sono sempre più spese da affrontare, ora a trent’anni non è più come dieci anni fa quando terminata la stagione si tornava a casa propria per rilassarsi e godersi le vacanze, ora serve un lavoro per mantenersi in questo periodo”.

A proposito di lavoro, nell’ultimo periodo non ha mai fatto mistero di aver trovato una ipotetica strada alternativa al basket, il nuovo ruolo da modello per pubblicità potrebbe avere il sopravvento sulla palla a spicchi? “Quella della moda potrebbe essere un nuovo inizio ma al momento non c’è nulla di concreto, mi diverto e se dovesse esserci l’occasione giusta valuterò, devo iniziare a pensare anche al futuro oltre il basket”.

L’impressione è che dal basket difficilmente si allontanerà, ha già le idee chiare su quale sarà la sua prossima destinazione? “C’è ancora molto da valutare, devo scegliere per il mio bene, non nego che qualche offerta da altri club oltre al rinnovo con la Vasto Basket sia arrivata ma il mio futuro lo deciderò io, oggi lo ripeto non poso dare risposte, devo ancora valutare se nella mia vista sia ancora conveniente giocare a basket”.

Provando a sfogliare gli album dei ricordi biancorossi con quale parola riuscirebbe a riassumere il suo anno e mezzo a Vasto? “Rinascita, nei giorni antecedenti il mio arrivo a Vasto ero pronto a chiudere definitivamente con il basket, l’intenzione più ricorrente dopo alcune esperienze chiuse in malo modo  era quella di smettere, ho scelto di continuare e alla fine ho azzeccato la scelta, sia in DnC ma soprattutto in DnB abbiamo spinto alla grande raggiungendo mete impensabili con la semifinale playoff come mio punto più alto toccato in carriera, anche gran parte dei meriti vanno attribuiti a una presenza per me fondamentale”.

Non è stata quindi tutta farina del suo sacco? “Il merito è tutto di Andrea Ialacci, non scherzo, mi ha fatto capire che potevo anche andare oltre le mie aspettative, non è stato un semplice preparatore atletico ma molto di più, un preparatore a 360°, un maestro di vita, mi ha insegnato molto cambiandomi in meglio”.

A proposito di semifinale, contro Rieti eravate al passo dal miracolo, come giudica la stagione appena conclusa? “Fare di più era praticamente impossibile, abbiamo dato il massimo, anche guardando alle ultime tre sfide contro Rieti avremmo senz’altro meritato noi l’accesso alla finalissima ma purtroppo siamo stati fermati da fattori esterni alla fine risultati determinanti”.

Sia in gara 1 che in gara 3 al Palasojourner non l’hanno accolta in malo modo, poi l’immagine del suo naso sanguinante ha alzato ancor di più i toni, è già tutto dimenticato? “Colgo l’occasione per discolpare Dario Scodavolpe con cui ho condiviso parecchi anni fa l’esperienza umbra di Gualdo Tadino vincendo un campionato, è stato un normale contatto di gioco e ad avere la peggio sono stato io, con la società Rieti non c’è stato alcun attrito, l’ambiente, al contrario, non è assolutamente commentabile”.

Archiviata la stagione, si è sempre evidenziata la coesione del gruppo biancorosso ma se tra qualche settimana il suo addio alla Vasto Basket sarebbe definitivo quale compagno le dispiacerebbe salutare? “Porterò dentro di me un gran ricordo dei compagni con i quali ho condiviso l’annata appena conclusa, una annata esaltante, difficile fare un nome anche se chi mi mancherà di più sarà Vincenzo Dipierro, un amico esperto e saggio”.

Spesso l’abbiamo vista in giro con il capitano, c’è un messaggio che vuol mandare a Vittorio Ierbs? “Anche con lui ho avuto un ottimo rapporto, mi ha accolto benissimo, a proposito(ride, ndr), ho iniziato a comprare il materiale per costruirgli la statua in suo onore”.

Dai compagni al coach, con Sandro Di Salvatore questi diciassette mesi come sono trascorsi? “Ha avuto la pazienza di sopportarmi, qualche discussione non è mancata ma fa parte di un normale rapporto tra giocatore e allenatore, con lui ho parlato nei giorni scorsi, ha detto di volermi ancora alle sue dipendenze, non posso negare che nella mia carriera ho incontrato un grande allenatore”.

Nell’ultima partita stagionale disputata al PalaBcc contro Rieti sugli spalti si superavano le 1500 presenze, quando ha visto tutto quell’entusiasmo che sensazioni ha avuto? “All’inizio non mi sono accorto di quanta gente stesse sugli spalti, ero concentratissimo sulla partita, sapevo che era fondamentale per noi e volevo dare il massimo, poi pian piano con il calore e il rumore che aumentava sempre più mi sono accorto di quanta gente era venuta per accompagnarci verso la finale, è stato un peccato non arrivarci ma i tifosi sono sempre stati encomiabili”.

Basket ma non solo, in caso di saluto ai colori biancorossi della Vasto intesa come Città da vivere cosa le mancherà? “Anche se non sono un ragazzo che fa parecchia vita mondana in quest’anno e mezzo ho stretto parecchie amicizie, rapporti che spero possano durare anche nell’eventualità di un mio saluto definitivo, di sicuro lasciarla nel periodo estivo pesa parecchio, ora Vasto con il mare è il massimo, mi mancherà molto la spiaggia di Punta Penna e i ragazzi della capanna che la animano ogni giorno”.

ADB

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