È stato Stefano Moretti a sollevare dubbi pesanti sullo stato delle acque della Marina di Vasto. Infatti, secondo la ricostruzione di Moretti, il 10 giugno scorso dopo un bagno nelle acque antistanti uno stabilimento balneare, il suo piccolo figlioletto ha accusato febbre e dissenteria che pian piano ha assunto una forma preoccupante con perdite di sangue che ne hanno costretto il ricovero al nosocomio Floraspe Renzetti di Lanciano. Il piccolo sarebbe stato colpito da un’infezione da Escherichia Coli, un batterio, o meglio, colibatterio il cui contagio può avvenire anche nelle acque di piscine e di balneazione per contaminazione fecale.
Papà stefano ha annunciato un esposto alla Procura, ai sindaci di Vasto e San Salvo, alla Asl e all’Arta perché accertino se la tossinfezione sia stata causata dall’inquinamento delle acque.
Per Andrea Bischia, però, è necessario “cercare di placare gli animi di coloro che creano falsi allarmismi per quanto concerne lo stato di inquinamento delle nostre acque”. “posso capire l’ansia e le preoccupazioni del genitore per la salute del proprio figlio – scrive ancora l’esponente di Progetto per Vasto – ma diffondere o creare allarmismi, ancor prima di capire le motivazioni del proprio male, sullo stato di inquinamento dell’acqua mi sembra un atteggiamento affrettato prevenuto e comunque che va a ledere un immagine che la città del Vasto faticosamente e con tutte le difficoltà cerca di tenere alta, grazie comunque ai suoi operatori turistici”.
Insomma, per Bischia bisogna prima attendere i risultati sulla origine del contagio e poi, eventualmente, lanciare l’allarme: d’altronde l’escherichia Coli può, ad esempio, essere trasmesso anche attraverso cibi contaminati.
Purtroppo giunge notizia di un nuovo ricorso alle cure ospedaliere per il piccolo figlio di Stefano ancor aper febbre alta.