Il trasporto è avvenuto sabato sera, con due grossi automezzi muniti di cassone scaricabile. Poi sono stati sotterrati in una località segreta. Stiamo parlando dei tre capodogli morti dopo essere spiaggiati, insieme ad altri quattro cetacei, a Punta Penna. Per motivi igienico-sanitari le carcasse sono state interrate in un sito di proprietà del Comune, a una profondità di oltre due metri, come prescritto dall’ordinanza del Sindaco Luciano Lapenna. Lo stesso provvedimento del primo cittadino di Vasto dispone il loro disseppellimento e la ricomposizione dell’apparato scheletrico dei capodogli tra cinque anni per motivi di ordine scientifico, come suggerito dal Centro studi cetacei onlus di Roseto degli Abruzzi. Con il seppellimento dei cetacei si sono spenti i riflettori su una vicenda che ha occupato le cronache nazionali per diversi giorni. Adesso si aprirà un altro dibattito: quello relativo alla fragilità del mare Adriatico.