Premesso che lo sciopero degli uomini in divisa, in qualsiasi divisa, non è mai bello da vedere ma è legale (mi pare che la legge non lo vieti ad alcun lavoratore e mi pare che i sindacati siano sindacati a prescindere dai colori e dalle sigle), questa stupida contrapposizione, questo scontro insopportabile e miserevole, che perdura da anni tra il Corpo di Vasto e l’Amministrazione Lapenna sia da addebitare all’inadeguatezza mostrata dal Sindaco. Gloriarsi e parlare di sciopero flop, giocare con i numeri, tuittare e ritenere che “soltanto” in 17 hanno aderito, non è né serio né responsabile. Lapenna strumentalizza, cavalca la scarsa simpatia che i cittadini hanno nei confronti di è chiamato talvolta a multarli (per rimpinguare le casse svuotate anche dalle scelte sbagliate di Lapenna, dai tanti soldi buttati al vento dalla sua Amministrazione), a inseguirli per strada, a fermarli, a far rispettare la legge. È vero, nel corso del tempo il settore dei Vigili Urbani ha collezionato una serie di anomalie insopportabili, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione interna, restituendo all’esterno un senso di scarsa presenza. È colpa loro? Chi li ha assunti, organizzati, promossi, resi tenenti? A Lapenna non si chiede di contare il numero dei vigili in sciopero, ma si chiede di risolvere i problemi, di rendere efficiente un rapporto e un servizio. L’Amministrazione non può additare il vigile, squalificarlo agli occhi del cittadino. Se Lapenna riservasse l’atteggiamento che ha con i vigili ai tanti soggetti che da anni debbono centinaia di migliaia di euro al Comune, se si impegnasse a recuperare quei crediti, avrebbe più soldi per migliorare tanti servizi, per assumere chi dev’essere assunto, senza continuare a elargire assegni ad personam, a lanciare 600 mila euro dal balcone per la pista del Vallone Lebba, mai inaugurata, già fatiscente, già da rifare. Lapenna piange miseria ma la vera miseria è altrove.
Davide D’Alessandro
Consigliere comunale indipendente