Si annuncia battaglia per il Consiglio comunale previsto per domani, quando – diversamente dalla solita prassi – l’Assise civica si riunirà in prima convocazione; sabato ci sarebbero delle assenze annunciate che metterebbero in pericolo l’approvazione del Bilancio, per questo – probabilmente – la maggioranza ha deciso di procedere direttamente alla prima convocazione.
Come annunciato dal presidente Giuseppe Forte, tra i punti in discussione finalmente ci sarà anche il Bilancio di previsione, come previsto per la sperimentazione a cui il Comune di Vasto ha avuto accesso; insieme al Bilancio, la serie di documenti propedeutici, relativi alla programmazione triennale delle opere pubbliche, piano alienazioni, Tari, Irpef e quant’altro.
La discussione si preannuncia piuttosto lunga, in quanto l’opposizione presenterà ben 22 emendamenti, diffusi nel tardo pomeriggio di ieri durante una conferenza stampa presso la Libreria Mondadori, sulla circonvallazione Histoniense, alla presenza dei consiglieri comunali Etelwardo Sigismondi (FdI-An), Davide D’Alessandro (ind), Massimo Desiati e Andrea Bischia (PpV) e Antonio Monteodorisio (PdL-FI). Tra gli altri firmatari degli emendamenti, anche Nicola Del Prete e Massimiliano Montemurro (Udc), non presenti alla conferenza stampa.
“Quello che andremo a discutere in Consiglio comunale – ha esordito Desiati – è un documento nel quale manca ogni indicazione di quelle priorità maggiormente sentite dai cittadini. Per questo abbiamo presentato degli emendamenti che speriamo possano avere seguito alla prima disponibilità finanziaria”.
Intanto, arrivano le brutte notizie: “In Commissione Bilancio – ha infatti rimarcato Sigismondi – mi è parso che il sindaco avesse le idee poco chiare”, quello che però è chiaro per il dirigente nazionale di FdI-An è che “per i cittadini vastesi arriverà ancora una stangata”: “La relazione dei revisori dei conti – ha spiegato Sigismondi – per quanto riguarda le entrate tributarie evidenzia un aumento dai 27 milioni 654.114,60 euro riferito al rendiconto del 2013 ai 29 milioni 526.223,34 del 2014″.
“Sulla Tasi – ha proseguito Sigismondi – ci avevamo visto lungo; più che una tassa sui servizi, a Vasto rappresenta una tassa sui disservizi, per questo abbiamo chiesto, purtroppo inutilmente, che venisse applicata la tariffa ‘Tasi zero’, come hanno fatto diversi altri comuni. Per quanto riguarda l’Irpef non sono previste modifiche, ma per un solo motivo: era già al massimo e rimane al massimo. Per quanto riguarda invece l’Imu sulle prime case, è vero che non si paga, ma è anche vero che al posto dell’Imu ci sarà la Tasi: tutta quella fascia di appartamenti che avevano un valore catastale basso e che con le detrazioni in pratica non pagavano l’Imu, adesso invece pagheranno sicuramente la Tasi. Sulle seconde case, inoltre, aumenta l’imposizione fiscale, perché si paga l’Imu al 9,6 per mille più arriva l’1 per mille della Tasi e quindi sostanzialmente arriviamo al 10,6 per mille, che è il massimo consentito dalla legge per le seconde case”.
La grande incognita, poi, è rappresentata dalla Tari, la tassa sui rifiuti: “Mentre con un nostro emendamento la volta scorsa siamo riusciti a non fare applicare la Tares, rimanendo al regime Tarsu, questa volta, con l’entrata in vigore della Tari il Comune sarà costretto a coprirci il 100% dei servizi; quindi mentre lo scorso anno i cittadini coprivano una quota parte del servizio, adesso saranno costretti a pagarlo per intero. Secondo il sindaco non si poteva fare niente a riguardo, ma non è così; il costo per i servizi di pulizia urbana aumenta di anno in anno e noi da sempre sosteniamo che si tratta di un costo spropositato, anche paragonato a quello di altri comuni. E su questi costi il Comune di Vasto poteva incidere e in questo modo i cittadini avrebbero potuto pagare meno”.
Opposizione all’attacco anche sui lavori pubblici: “Ricordate che tempo fa il sindaco aveva detto ai Vastesi che aveva fatto 10 milioni di opere pubbliche in tre mesi? Bene, i revisori dei conti certificano che le spese in conto capitale già impegnate a questo momento sono invece di 3 milioni 289.389,96 euro”.
“In pratica solo un terzo di quanto annunciato” ha rimarcato Desiati. Per D’Alessandro, quindi, si tratta della prova della giustezza di quanto contenuto nel suo “contro-manifesto” col famoso Pinocchio, che “aveva anticipato questi dati”, dopo l’annuncio dei 10 milioni di opere pubbliche fatto dall’amministrazione comunale.
Anche per quanto riguarda il documento di Bilancio Davide D’Alessandro ha espresso tutte le sue perplessità: “Dopo mesi, durante i quali è stato incolpato il Governo per la mancanza di modulistica e per il disastro normativo che sembra aver investito solo il Comune di Vasto, in zona Cesarini arriva quello che una volta si poteva anche chiamare ‘libro dei sogni’, ma quello che presenta l’amministrazione comunale non è un libro e dentro non c’è neppure un sogno. Dentro questo bilancio non c’è un’idea, un progetto, una strategia di sviluppo per la città, ma rappresenta solo una gestione ragionieristica, con un carcinoma che ogni singolo bilancio si porta dietro, rappresentato da Pulchra e Civeta. Su questo tema il sindaco continua a ciurlare nel manico”.
n.l.
Gli emendamenti dell’opposizione