È ancora polemica tra il primo cittadino di Vasto e l’associazione Onlus Ambiente Sport e Cultura. Al centro della querelle la segnalazione di una discarica abusiva sulle sponde del Sinello da parte del sodalizio guidato da Paolo Leonzio alla quale Lapenna ha risposto in modo lapidario che “la competenza e la responsabilità della bonifica non è del Comune di Vasto ma di altro ente: il Consorzio di Bonifica”.
“Questa Associazione, autrice della denuncia circa l’esistenza della discarica, non può certo essere soddisfatta da una risposta così evasiva e da scaricabarile”, scrive Leonzio, che, poi, aggiunge: “Infatti, un Sindaco, nella sua qualità di Ufficiale di Governo, con doveri circa qualità dell’ambiente e salute pubblica, deve emettere Ordinanza di rimozione immediata nei confronti del proprietario del terreno e non genericamente individuare nel Consorzio di Bonifica l’ente obbligato alla rimozione”.
Il numero uno del sodalizio ambientalista apre anche una parentesi in merito all’annuncio dei finanziamenti per la bonifica di 19 discariche abruzzesi di cui alcune nel teatino. “In ordine alla notizia dei finanziamenti regionali per la messa in sicurezza di alcune discariche presenti sul territorio abruzzese – scrive Leonzio – esprimiamo soddisfazione per l’inserimento, nell’elenco, di realtà più volte segnalate da questa Associazione operativa su tutto il territorio regionale ma al contempo, rileviamo come, da esso, manchino risorse affinché vengano sanate altre gravi situazioni pur da noi evidenziate. Inoltre, non è chiaro quale tipo di intervento sarà eseguito sulle discariche interessate, essendosi limitato l’intervento regionale alla mera messa in disponibilità delle risorse, oltretutto non sufficienti alla soluzione definitiva della grave realtà ambientale. A tal riguardo, resterà alta l’attenzione di questa Associazione, affinché la messa in sicurezza delle discariche venga veramente effettuata nel rispetto dei criteri di legge.
La Regione, però, non ha mostrato interesse per altre gravi situazioni ambientali quali quelle relative alla inefficienza o inesistenza di impianti di depurazione delle acque. Da queste gravi carenze, infatti, scaturiscono importanti compromissioni delle acque fluviali che scaricano direttamente a mare.
L’Autorità giudiziaria, che già ha mostrato attenzione per quanto da noi segnalato, continuerà ad essere certamente vigile su di una situazione che va peggiorando col passar del tempo”.