La Corte di Cassazione ha assolto con formula piena due coltivatori diretti (marito e moglie), in precedenza condannati in sede di appello dal Tribunale di Cassino per ingiuria e minaccia. I due agricoltori si erano rivolti alla parte offesa con queste parole: “Ogni volta che vedo la tua macchina partire, il giorno dopo compro il giornale, sperando di leggere della tua morte”. Per la Suprema Corte di Cassazione “augurarsi la morte di un’altra persona è certamente manifestazione di astio, forse di odio” e di “evidente mancanza di fair play”, ma è “penalmente irrilevante”. Da qui l’assoluzione dei due coltivatori diretti.