Sono comparsi ieri dinanzi ai magistrati della Procura de L’Aquila Antonio Sorgi, il potentissimo dirigente della Regione Abruzzo, Roberto Olivieri, 55 anni di Giulianova, dirigente del Comune di Francavilla e presidente della commissione di gara del cimitero, Giovanni Vaccarini, 48 anni architetto a capo della Sincretica srl di Pescara, Antonio Giordano, 63 anni di Ortona, architetto del Comune di Francavilla e segretario della commissione di gara, Antonio Di Ferdinando, 48 anni, imprenditore, tutti indagati nell’ambito dell’inchiesta “Re Sole” che ha portato agli arresti di Sorgi per una presunta turbativa d’asta nella gara di appalto relativa all’ampliamento del cimitero comunale di Francavilla al Mare da 2 milioni 400 mila euro.
Sorgi ha risposto alle domande degli inquirenti ed il suo legale ha, poi, presentato alla Cancelleria del Gip istanza di revoca della misura di custodia domiciliare.
Ad alzare il polverone sulla vicenda, però, è stato il quotidiano Il Centro che ha riportato parti di intercettazioni telefoni che nelle quali il presidente della Commissione VIA della Regione chiama in causa Luciano D’Alfonso. E non solo, secondo la testata abruzzese il governatore d’Abruzzo era stato già sottoposto a interrogatorio il 9 luglio scorso, come persona informata dei fatti, e durante il confronto avrebbe svelato che, riferendosi a Sorgi “Il sottosegretario Giovanni Legnini, mi aveva suggerito di tenerlo a distanza”.
Gli articoli de Il Centro hanno immediatamente innescato reazioni politiche a cominciare dal Movimento 5 Stelle, i cui rappresentanti all’Emiciclo hanno fatto sapere che “Chiederemo formalmente al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso di riferire in Aula circa le intercettazioni tra lui e Antonio Sorgi, durante la prossima seduta del Consiglio regionale di martedì 14”.
“In quelle intercettazioni – scrivono ancora i pentastellati – si fa riferimento a colloqui tra Sorgi e D’Alfonso, che sarebbero avvenuti alla vigilia della campagna elettorale. Quello che emerge è un quadro che, se confermato, desta più di qualche allarme. Come Consiglieri regionali abbiamo il diritto di conoscere la verità e il Presidente D’Alfonso, come rappresentante istituzionale di questa Regione, ha il dovere di rispondere alle nostre domande, che sono poi le stesse che in questo momento si stanno ponendo i cittadini che hanno letto gli articoli pubblicati oggi”.
Tornano, dunque, alla carica i consiglieri del Movimento 5 Stelle che già all’indomani dell’arresto di Sorgi avevano chiesto a gran voce la sospensione del dirigente dal servizio.