Da tempo si sente la necessità di regolamentare una scelta quale può essere quella della cremazione e della successiva conservazione delle ceneri. Un tema particolarmente sentito non solo dai cittadini, ma anche dalle istituzioni che provano a spingere verso questa pratica anche perché spesso i cimiteri lamentano scarsità di loculi a disposizione.
Già nell’agosto del 2012 il Consiglio regionale d’Abruzzo ha approvato un testo di legge sulla “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria”, che, in merito alla cremazione, prevede la istituzione del registro per la cremazione, presso ogni Comune, sul quale annotare la manifestazione di volontà del defunto relativamente alla cremazione e alla dispersione delle ceneri; mentre nel 2014 si sono avviate le procedure per la realizzazione di un forno crematorio in quel di Città Sant’Angelo.
Per comprendere meglio quanto sia attuale l’argomento basti pensare che l’ultimo caso registrato a Vasto di cremazione e dispersione delle ceneri in mare risale al primo pomeriggio dell’8 agosto scorso, quando la Capitaneria di porto locale ne ha autorizzato l’atto per una donna 60enne di origine rumena, a 1 miglio di distanza dalla spiaggia di Punta Penna.
Domani la Commissione regolamenti del Comune di Vasto si riunirà per discutere ed approntare un Regolamento per l’affidamento, conservazione e dispersione delle ceneri derivante dalla cremazione dei defunti.
Una presa di coscienza, quella dei consiglieri comunali, che prova a rispondere, dunque, a una problematica che sta emergendo negli ultimi anni sempre con maggiore rilevanza e che dovrebbe giungere a delineare una norma chiara di riferimento per salvaguardare i diritti di ogni persona, la sua dignità e libertà di scelta, le sue convinzioni religiose e culturali, il suo diritto ad una corretta e adeguata informazione.
In particolare, nel rispetto di tutta la normativa vigente centrale e regionale, dovrà definire quali sono i luoghi del territorio comunale dove sarà consentita la dispersione.
E non solo, perché come sottolinea il Consigliere comunale di opposizione Nicola Del Prete deve essere previsto il cosiddetto “Senso comunitario della morte”. “In un luogo che andremo a definire, che può essere chiamato anche “Giardino del Ricordo” – spiega il Consigliere Del Prete- affinché non sia perduto il tradizionale senso comunitario della morte, dovranno essere collocate le targhe individuali riportanti i dati anagrafici di tutti coloro le cui ceneri verranno, per volere dei famigliari, dispersi o affidate per la conservazione a domicilio. Contestualmente – conclude Del Prete – dovrà essere predisposto un registro cimiteriale depositato presso l’ufficio di Stato Civile nel quale risulti l’affidatario dell’urna; l’indirizzo di residenza; i dati anagrafici del defunto cremato; il luogo di conservazione dell’urna cineraria; la data e il luogo di eventuale dispersione delle ceneri”.