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Fusione SASI – ISI, Di Stefano e Magnacca (FI): “la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra”

Magnacca_Di StefanoÈ stata la conferenza stampa tenuta stamane congiuntamente dall’onorevole forzista Fabrizio Di Stefano e dal coordinatore provinciale del partito di Berlusconi, Tiziana Magnacca, a scrivere un  nuovo capitolo della accesa diatriba sulla gestione del sistema idrico integrato della provincia teatina tra il centrodestra e il presidente Domenico Scutti sostenuto dal Partito Democratico.

“Siamo fortemente preoccupati per come, nella gestione del bene comune acqua, la sinistra si comporti in maniera “allegra ed approssimativa”: queste le dichiarazioni di fuoco dei due esponenti liberali a margine dell’incontro con la stampa.

Già nei mesi scorsi Scutti era stato al centro del fuoco incrociato del centrodestra dopo il rinnovo delle cariche del Cda della Sasi, avvenuto dopo un violento confronto all’interno del centrosinistra indeciso sulla riconferma del presidente. Secondo i forzisti vi sarebbero state pesanti violazioni del diritto di rappresentanza nel Consiglio e da allora i rapporti tra il manager e i due esponenti di centrodestra sono diventati davvero da era glaciale.

Al centro del nuovo intervento  di stamane il fatto che, come ha ricordato proprio la Magnacca, “la scorsa settimana il Presidente Scutti ha convocato i sindaci per esporre il progetto di incorporamento della ISI e della SASI ed in quella sede lo stesso Presidente della ISI ha bloccato i lavori dichiarando la volontà e necessità di sciogliere la ISI. Tutto questo ovviamente senza che i revisori dei conti, che sono gli organismi predisposti al controllo delle società, avessero avuto la possibilità di prendere visione e valutare queste ipotesi di progetto”.

Per l’onorevole Di Stefano “insomma la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra. E di questo i sindaci di sinistra non se ne assumono la responsabilità. Teniamo conto che secondo una valutazione fatta dall’ing. Ferdinando Fusco, che tra l’altro è socio del presidente Scutti nella società Jericho Srl , e questo è quanto meno eticamente discutibile, ha valutato in oltre 76 milioni di euro il patrimonio delle reti idriche del nostro comprensorio (incarico affidato il 5 maggio 2012 e fatturato il 28 dello stesso mese, per un importo di oltre 50 mila euro!!!) Capiamo che se qui non si fa un ragionamento serio e coscienzioso si rischia di mettere in gioco un enorme patrimonio dei Comuni, e quindi, dei cittadini con potenziali conseguenze disastrose per i bilanci degli enti locali.

“Noi chiediamo che ci sia una commissione di sindaci di destra e di sinistra – concludono  i due esponenti forzisti – che possa prendere visione di tutti i progetti e valutarli approfonditamente; chiediamo che questi possano essere affiancati da consulenti di fiducia; chiediamo di sapere quanto costa alla collettività realizzare tali progetti di cui si sta discutendo e chiediamo di sapere inoltre se e quanto potrebbe essere l’eventuale ricaduta economica sulle amministrazioni.

Ed infine chiediamo ai sindaci di sinistra, ed al Partito Democratico in particolare, di assumersi la responsabilità politica, e dei danni che questa gestione sta arrecando a questa collettività”.

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