È stata introdotta a partire dal primo gennaio 2014 la tanto vituperata Tassa di soggiorno dovuta per “il pernottamento in qualunque tipo di struttura ricettiva (alberghiera, extra-alberghiera, agrituristica) ubicata nel territorio del Comune di Vasto fino ad un massimo di n. 10 pernottamenti consecutivi”.
Ed è proprio al termine della stagione estiva, ma, soprattutto, dopo la presentazione del Bilancio di previsione che tornano ad alzarsi le voci dell’opposizione che già in Consiglio comunale portò avanti una strenua battaglia contro la sua introduzione e che oggi evidenzia le proprie perplessità in merito all’utilizzo dei fondi che ne sono derivati e ne deriveranno.
In una nota, sono Massimo Desiati ed Andrea Bischia a riaccendere i riflettori sulla questione.
“Ricordiamo tutti le polemiche circa l’istituzione, nel comune di Vasto, dell’IMPOSTA DI SOGGIORNO. Abbiamo ben presente il braccio di ferro tra operatori dell’accoglienza turistica e l’Amministrazione comunale. “Poscia, più che ‘l dolor, potè il digiuno”… e l’imposta fu applicata”, scrivono i due esponenti di Progetto per Vasto, che, poi, ricordano come “il D.Lgs 23/2011, quello che da la possibilità ai Comuni di imporla, parla chiaro: è un’imposta di scopo e, quindi, i suoi proventi devono essere reinvestiti per potenziare i servizi turistici e tutelare i beni culturali, non per tentare di ripianare il deficit dei Comuni o pagare gli stipendi”.
Ed allora ecco spuntare un elenco di domande alle quali sarebbe opportuno dare risposte certe: “Cosa ne farà il Comune di Vasto? Non è dato saperlo. Una cosa però la si conosce: sul Bilancio di previsione, per l’anno 2014, alla voce Entrate – Imposta di soggiorno, c’è un importo, 250.000 Euro.
In quali interventi verrà impegnata tale somma, al fine di potenziare i servizi turistici e tutelare i beni culturali? Il Comune gestirà questi fondi in maniera autonoma o chiamerà la categoria degli Operatori turistici per farla partecipare alle decisioni? Inutile sottolineare che riteniamo quest’ultima essere la strada più corretta”.
Risposte che secondo Progetto per Vasto potrebbero essere date da un accurato sistema di controlli tant’è che Desiati e Bischia affermano che “nel caso non dovesse avvenire o si dovessero verificare o sospettare impegni di spesa non congrui con la finalità della legge che sancisce essere tale imposta “di scopo”, il modo per effettuare il controllo c’è: è sufficiente garantire la certificabilità della spesa del Comune e la tracciabilità del flusso dei ricavi dalle strutture ricettive alla spesa dei fondi in finalità turistiche. Ed è ciò che faremo”.