Era stato Massimo Desiati, il 21 agosto scorso, a richiedere in qualità di consigliere comunale l’accesso all’elenco dei debitori verso il Comune di Vasto e si era visto rispondere dalla segreteria generale dell’Ente che “in presenza della necessità di salvaguardare la riservatezza dei terzi, ho ritenuto opportuno inoltrare la richiesta di parere al Presidente della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, unitamente alla sua istanza”.
Il leader di Progetto per Vasto il 2 ottobre scorso annunciava la deposizione di un esposto sulla vicenda al Collegio dei Revisori dei Conti, quale Organo di revisione del Bilancio di previsione, e alla Procura regionale della Corte dei Conti.
Oggi Desiati trova il sostegno nella sua azione anche di altri consiglieri di minoranza quali Mario Della Porta, Davide D’Alessandro, Nicola Del Prete, Etelwardo Sigismondi, Antonio Monteodorisio e Andrea Bischia che hanno apposto la loro firma in calce a una nuova richiesta di accesso agli atti. La raccolta delle suddette firme è avvenuta al termine del Consiglio comunale di ieri quando, tra i banchi dell’opposizione, erano assenti Massimiliano Montemurro e Francescopaolo D’Adamo. Guido Giangiacomo, capogruppo di Forza Italia nell’aula Vennitti, ha scelto di non condividere tale azione.
Nel documento protocollato si legge:
I sottoscritti consiglieri comunali, ai sensi dell’articolo 41 comma 2° del Decreto Legislativo n. 267/2000, chiedono formalmente di ricevere copia di tutti gli atti relativi alle posizioni debitorie di chiunque nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Vasto per tributi inevasi, contributi o obbligazioni di qualsiasi genere, con specificazione dei debitori, degli importi dovuti e degli anni di riferimento degli insoluti.
La richiesta deve essere evasa con sollecitudine per consentire a questi amministratori comunali di valutare, nell’ambito delle rispettive competenze, la reale situazione creditoria del Comune stesso. Comunque, si assegna il termine di 30 giorni per la risposta, anche ai fini di quanto previsto dall’art. 328 C.P.
Ai consiglieri comunali non può essere eccepito il rispetto della privacy, che attiene invece ad eventuali richieste di privati, poiché i suddetti soggetti istituzionali hanno, oltre che il diritto, anche il dovere di conoscere la situazione economica e patrimoniale del Comune e di concorrere alla sua gestione finanziaria.
In caso di diniego, sarà in primo luogo investita della questione la Commissione di Vigilanza che, ai sensi dell’art. 23 comma 8 del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, ha facoltà di prendere visione e di ottenere copia di tutti gli atti dell’Ente, anche di carattere riservato, al fine di ottenere quanto richiesto. L’ulteriore rifiuto renderà necessario il ricorso a tutte le Autorità sovraordinate, per il ripristino della legalità amministrativa, nonché al Titolare dell’azione penale per le sue valutazioni ai sensi degli artt. 323 e 328 C.P.”
Nelle prossime ore vedremo quale sarà la risposta dell’Amministrazione comunale ben sapendo che comunque i consiglieri non potranno pubblicizzare i nominativi (quella sì che sarebbe violazione della privacy) e che essi dovranno tenere nella giusta considerazione e le origini di ogni situazione debitoria, la situazione economica contingente, le eventuali azioni e trattative già instaurate per il recupero dei crediti.
Lu. Spa.