Il consigliere comunale indipendente, Davide D’Alessandro, non molla la presa e anticipa l’affissione sui muri della città di un manifesto con il quale chiede al sindaco Lapenna l’elenco delle persone che non hanno pagato i tributi. Dopo aver firmato, con altri sei colleghi, la richiesta degli atti sulle posizioni debitorie nei confronti del Comune di Vasto, torna al manifesto che resterà affisso per diversi giorni a Vasto e, c’è da giurarlo, per tanto tempo nella mente dei cittadini, soprattutto di coloro sempre in regola con il pagamento dei tributi. Infatti, dopo gli stipendi degli alti dirigenti, Pinocchio, le banane, il Bando del Teatro, ecco i tributi, i versamenti inevasi e l’invito, super esplicito, a Lapenna a tirare fuori l’Elenco dei debitori. Le polemiche, insomma, sono destinate a continuare. Del resto, finora, non c’è stato alcun chiarimento da parte dell’Amministrazione e il silenzio, spesso, viene associato all’assenso. Evidentemente, la situazione resta delicata e allarmante e questo manifesto, davvero dirompente, si pone l’obiettivo di sferzare ancora di più l’operato del primo cittadino. Un manifesto che si aggiunge, come detto, all’ultima richiesta della minoranza. Se entro trenta giorni, così è stato scritto, non esce l’Elenco, sarà investita prima la Commissione di Vigilanza e, di fronte a ulteriore diniego, la minoranza si rivolgerà al Titolare dell’azione penale invocando quanto sancisce l’art. 328 del C.P.
A commento dell’ultima iniziativa, D’Alessandro spiega: “Il consigliere comunale che chiede l’accesso agli atti non è uno sconsiderato che ha intenzione di mettere alla berlina o, se preferite, sui manifesti, i cittadini che non hanno pagato i tributi. Scrivere sui manifesti che lo stipendio dell’ex dirigente Mercogliano ammonta a 151mila euro annui, comprensivi di assegno ad personam, non è svelare alcunché, in quanto è tutto pubblicato sul sito del Comune di Vasto. Accedere ad atti interni, riservati o meno, è di pertinenza dei consiglieri comunali. Il consigliere serio e rigoroso non è neppure interessato a conoscere il nome del debitore, ma il totale della cifra che il Comune deve riscuotere. Certo, se il debitore dovesse essere un amministratore, sarebbe di una gravità inaudita e assumerebbe notevole rilevanza politica. Ho già detto e ripeto: come può un amministratore deliberare di pagare tributi, imponendo quindi ai cittadini di pagarli, e non pagarli lui stesso? Ecco la grande responsabilità di Lapenna. Continuando a negare l’Elenco, carica su di sé il pesante sospetto di star proteggendo qualcuno o qualcuna. È intollerabile. Il manifesto gli chiede a gran voce di metterlo immediatamente a disposizione dei consiglieri”. Il consigliere comunale indipendente ribadisce poi quanto affermato anche durante lo scorso Consiglio comunale, ovvero che il documento comunque esiste ed è già arrivato sul tavolo di due uffici, “ma non possiamo rubarlo. Rubare è reato. Si va in galera e noi non vogliamo andarci. Di fronte all’ennesimo diniego, resterebbe soltanto l’azione penale per ripristinare (uso le parole del fine giurista Della Porta) la legalità all’interno dell’Ente”.