Come ormai è ben noto il Prefetto di Chieti e il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Negri Sud ahanno deciso la nomina di un commissario per la liquidazione del Mario Negri Sud, il centro di ricerca di S. Maria Imbaro che solo qualche giorno fa ha visto lo studio di una sua ricercatrice, la vastese Gaia Fabrizio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Cellular and Molecular Life Science: uno studio sul funzionamento di una proteina nel ciclo delle cellule che potrebbe avere un impatto nella biologia dei tumori.
Eppure nonostante la sua trasformazione in Fondazione il Mario Negri Sud, eccellenza del centrosud Italia, si avvia alla chiusura. Secondo Sinistra Anticapitalista Abruzzo, che esprime la propria solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori del centro, le responsabilità di un tale scellerato passo sono tutte della politica.
In una nota diffusa che riportiamo in quanto alcune perplessità sono davvero condivisibili SSA scrive: “E’ incredibile che, mentre le ricerche scientifiche continuano ad ottenere risultati e ad essere apprezzate in tutto il mondo, la “politica regionale” abbia deciso di porre fine alla fondazione creata per salvare il Consorzio soltanto 16 mesi fa. La cronaca di questi ultimi giorni ci riporta le notizie di stipendi arretrati da molti mesi e debiti lievitati che renderebbero la situazione economica insostenibile. Centro destra (al governo della Regione e della Provincia fino a poco tempo fa) e Centro Sinistra (oggi al governo di Regione e Provincia e, fino a poco tempo fa, attiva opposizione nei rispettivi consigli) hanno entrambe la responsabilità politica di quanto sta accadendo. Gli appelli dei sindacati denunciano il fallimento di una conversione che chiama in causa tutta la dirigenza politica, che sembra aver quasi abbandonato l’importantissimo centro di ricerca di Santa Maria Imbaro.
Il centro di ricerca Mario Negri Sud è un’eccellenza nazionale e internazionale ed è un baluardo preziosissimo nella analisi e tutela del territorio dal punto di vista ambientale. In questi anni le rilevazioni dell’inquinamento e della “qualità dell’aria” nella Provincia di Chieti sono avvenuti soprattutto grazie alle lavoratrici e ai lavoratori del Mario Negri Sud, solo per citare una delle tantissime tematiche che impegnano questo territorio. Alcuni anni fa si è tentato, purtroppo senza successo, di imporre in Abruzzo la VIS (Valutazione d’Impatto Sanitario) per i progetti con impatti ambientali. Uno strumento importantissimo e dalla grandissima potenzialità per la difesa della cittadinanza. Il Mario Negri Sud è in grado di svolgere egregiamente queste valutazioni, donando un grandissimo servizio al territorio e nel contempo ricevendo un forte sostegno, anche economico. Questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. E invece siamo sull’orlo della chiusura definitiva, del tramonto.
Ma non è il Mario Negri Sud ad aver fallito bensì l’intera classe politica di questa Regione e di questa Provincia. Come hanno denunciato i sindacati, fiumi di parole e di promesse hanno animato questi mesi; sono state formulate proposte riguardanti forme di sostegno e soluzioni diverse prima, durante e dopo l’ultima campagna elettorale. Ma alla fine si è giunti a questo punto. Tutti gli autori di questi inutili effluvi oratori si sono resi protagonisti di questo ennesimo disastro. Le lavoratrici e i lavoratori del Mario Negri Sud non possono essere lasciati soli e mandati a casa. Chiediamo che vengano rispettati i loro diritti insieme ai diritti del nostro territorio nella certezza che la ricerca scientifica e la tutela ambientale e della salute non siano inutili orpelli ma debbano essere al centro di un’azione che voglia dirsi politica”.