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L’Abruzzo, terra ricca di tartufi

tartufo1Non avverte crisi la raccolta del tartufo. Anzi, grazie all’eccezionale piovosità degli ultimi mesi, quest’anno la raccolta riparte con ottimi presupposti, anche se tutto ciò potrebbe portare a un abbassamento dei prezzi. I tartufi sono il corpo fruttifero di funghi che nascono e vivono sotto terra. Crescono spontaneamente nel terreno sulle radici di alcuni alberi e piante arboree, in particolare querce, lecci, rovere e stabiliscono con questi ultimi un rapporto simbiotico. Lo scambio di sostanze tra il tartufo e le piante avviene a livello radicale. Il tartufo è un alimento estremamente pregiato e ricercato, e proprio per questo molto costoso. In Abruzzo la raccolta del tartufo è stata riaperta il primo ottobre. Il mercato di questi primi giorni è stato definito “fiorente” dagli esperti del settore. Le varietà di tartufi presenti nella nostra regione sono circa ventotto. C’è il tartufo bianco (circa il 15% della produzione), quello nero, e il tartufo particolarmente pregiato definito “diamante nero”. Una volta i pastori abruzzesi lo usavano come caglio nella preparazione del formaggio pecorino.

La provincia dell’Aquila è particolarmente ricca di tartufo nero: lo si trova nella zona della Marsica, nel Fucino, nella Valle Roveto, alle pendici del Gran Sasso e in territorio di Celano. In provincia di Chieti troviamo, in prevalenza, il “bianco”. Le zone di raccolta possono essere individuate nella Vallata del Sangro, nell’Alto Vastese e nell’Aventino, ma soprattutto nei territori di Guardiagrele, Casoli, Carunchio, Fara San Martino e Lama dei Peligni. I tartufi li troviamo anche nella vallata di Montorio (Teramo) e a Loreto Aprutino e Penne (Pescara). L’Abruzzo, una delle regioni più ricche di tartufi, si è conquistata una fetta di mercato notevole, soprattutto con il “bianco” il cui prezzo sfiora i cinque euro al grammo. Ovviamente, il prezzo al consumatore è molto, ma molto più alto. Ma il prezzo, sia del “bianco” che del “nero”, cambia in base alla qualità e alle dimensioni, e può variare di giorno in giorno. Anche per questo esiste una “borsa del tartufo” che ne determina il prezzo quasi quotidianamente. Il tartufo (chiamato l’oro nero) viene molto utilizzato in cucina. Non tanto per le sue proprietà nutrizionali, quanto per il suo aroma: rende caratteristico il sapore di molti alimenti.

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