Torna la mobilitazione contro le trivelle che il Decreto Sblocca Italia porterà nella nostra regione. Domenica 9 novembre, con raduno in piazza Sacro Cuore a Pescara a partire dalle ore 10.30, si tornerà a manifestare contro la liberalizzazione alla trivellazione di olii e idrocarburi in prossimità delle nostre coste.
Si tratta di una manifestazione organizzata a livello interregionale frutto della collaborazione tra il Movimento 5 Stelle, le associazioni ambientalistiche e liberi cittadini che non condividono le scelte fatte dall’attuale governo; la partecipazione numerosa darà un segnale fortissimo di contraddizione e contrapposizione.
Il Movimento 5 stelle sarà presente con dei gazebo e dei tavoli di lavoro per proporre una valida alternativa all’utilizzo di energie fossili.
Una questione molto sentita quella delle trivelle se è vero che il 1 novembre è stato dato avvio anche all’iter autorizzativo per la ricerca di idrocarburi davanti alla costa di Pescara, su istanza della società Enel Longanesi, per un’area di 739,5 km quadrati, pari alla superficie del Parco nazionale della Majella.
Non è solo la costa oggetto di aggressione, ma, come ha ricordato anche Sara Marcozzi, capogruppo in regione dei pentastellati, lo è anche l’entroterra per circa 2000 km quadrati, “un quinto di territorio minacciato dall’espropriazione”.
E non solo, ad aggravare la situazione, come ha ricordato il capogruppo in Consiglio comunale di Pescara, Enrica Sabatini, c’è anche la questione royalties che per la Regione Abruzzo sarebbero pari 207.609,86 euro, cifra irrisoria rispetto ai rischi connessi alle attività estrattive.
E mentre si dibatte sulla posizione dei parlamentari abruzzesi (tutti i rappresentanti del Pd: Maria Amato, Antonio Castricone, Vittoria D’Incecco, Gianluca Fusilli, Tommaso Ginoble, Izthak Yoram Gutgeld; Giulio Sottanelli (Scelta civica) e Paolo Tancredi (Ncd) che hanno votato pro lo Sblocca Italia nonostante le pompose campagne elettorali contro, si decide di scendere in piazza.