«Dal 2009 esiste in Abruzzo una legge sull’artigianato (la numero 23, ndr) particolarmente innovativa, ma non è mai stata applicata per mancanza di risorse e di regolamenti attuativi». Lo afferma il presidente regionale della Cna, Italo Lupo, secondo cui i dati negativi sull’andamento del settore nei primi nove mesi del 2014, «se da una parte hanno confermato i problemi strutturali della nostra economia vecchi ormai di anni, dall’altra hanno messo in evidenza i gravi ritardi che segnano le politiche pubbliche di sostegno al settore». In particolare, a detta della confederazione artigiana, pesa l’assenza di risorse – «da almeno sei anni il bilancio della Regione non prevede neppure un centesimo a favore dell’artigianato» – che ha penalizzato alcune importanti linee di intervento individuate dal testo di legge: come l’aiuto all’avvio delle nuove iniziative (“start-up”) o il sostegno per la trasmissione di attività sane e ben avviare dai vecchi titolari, decisi a lasciare magari per motivi di età, a favore di nuovi imprenditori.
A detta di Lupo, «almeno una parte dei dati negativi che oggi sono sotto i nostri occhi sarebbero stati mitigati dall’applicazione di queste misure, ma così non è stato. Ragion per cui, insieme alle altre associazioni artigiane (Confartigianato e Casartigiani) abbiamo inviato al governo regionale le nostre proposte per una rapida regolamentazione proprio di trasmissione d’impresa, start-up e centri di servizio». Tra le ragioni della crisi, a detta della Cna abruzzese, pesa anche il mancato rifinanziamento di strumenti formativi decisivi, rivolti soprattutto ai giovani che “vogliono imparare un mestiere”, come la bottega-scuola, che per anni ha rappresentato uno degli strumenti più diffusi per formare nuove leve dell’artigianato.
Ma le critiche della Cna si rivolgono anche alle amministrazioni locali: non bastasse una tassazione che strozza il mondo delle imprese, come nel caso dell’Imu o dello smaltimento rifiuti, senza trascurare il fardello insopportabile della burocrazia, occorre sottolineare come in Abruzzo la gestione delle aree di insediamento artigianale, realizzate talvolta da micro-comuni nel “deserto” delle più essenziali infrastrutture, abbia segnato un’epoca che deve essere lasciata alle spalle. Avviando, al contrario, una collaborazione tra enti limitrofi, per creare aree condivise e adeguatamente attrezzate delle più moderne infrastrutture, come la banda larga.
La Cna, infine, ritiene che un importante contributo per rilanciare il settore e frenare l’emorragia di imprese, possa venire dall’artigianato artistico e da importanti appuntamenti internazionali come l’Expo 2015, di Milano, che sarà una straordinaria vetrina per le eccellenze non solo agro-alimentari del nostro territorio, ma anche per quelle artistiche.