Era stato il 10 novembre scorso il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte a ribadire con fermezza che “la scellerata ipotesi di chiudere il posto di Polizia ferroviaria alla stazione Vasto-San Salvo, riportata di recente al tavolo della discussione, va osteggiata con tutti i mezzi democratici consentiti”
Ed è proprio all’esponente democratico che è rivolto l’invito di Gianluca Castaldi, senatore vastese del Movimento 5 Stelle, a creare un fronte comune contro la chiusura della Polfer vastese, un tema che, secondo il parlamentare, è stato già oggetto di interesse e di intervento da parte dei grillini che hanno “molto a cuore il problema dei tagli alle forze dell’ordine”.
“Ci sono già state a riguardo nostre interrogazioni in Parlamento – scrive Castaldi – in cui i portavoce del M5S si sono occupati di questioni particolari inerenti ai loro territori, e l’emergenza è stata evidenziata di recente anche sul blog di Grillo, con una nota della portavoce M5S alla Camera Roberta Lombardi e l’hashtag #cittadinisenzadifesa.
E’ giunto adesso il momento di un’azione unitaria in Parlamento. Per questo stiamo raccogliendo dati da tutta Italia, per presentare un quadro complessivo della situazione”.
Il parlamentare si rivolge, dunque, al presidente Forte, non lesinando un attacco frontale al Pd locale: “Il Presidente del Consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte, nei giorni scorsi ha sottolineato la necessità di difendere l’Ufficio di Polizia Ferroviaria dello scalo Vasto-San Salvo, per il quale si sta prospettando un’imminente chiusura.
Come Forte ha giustamente spiegato, sarebbe un grave danno per tutta la cittadinanza, soprattutto in considerazione della posizione di confine del nostro Ufficio di Polizia Ferroviaria, fra l’altro l’unico in attività nella provincia di Chieti.
Invitiamo quindi il Presidente Forte a supportare e aiutare l’iniziativa del M5S contro i tagli alle forze dell’ordine voluti dal governo Renzi: se Forte vuole evitare la chiusura dell’Ufficio di Polizia Ferroviaria, troverà un valido appoggio più fra noi cittadini in Parlamento che non fra i deputati e senatori del suo partito, visto che stiamo parlando degli stessi che hanno votato a favore della petrolizzazione dell’Abruzzo”.