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Ci sono responsabilità enormi da parte di chi guidava la jeep

Davide ianigroNonostante il dramma ed una settimana quasi senza dormire Davide Ianigro trova la forza, seppur brevemente e a grandi linee, di raccontare i secondi che hanno preceduto la morte della povera Giulia. E, purtroppo, gli ultimi secondi di vita della sua compagna di sempre. Lo ha fatto stamane, al cimitero, subito dopo che la salma è stata ricomposta.

“La Jeep sulla quale viaggiava Giulia andava fortissimo, si è accappottata più volte prima di fermarsi. Ho assistito all’incidente, il conducente era stato più volte richiamato a procedere a velocità meno sostenuta. Non è vero che l’incidente è stato causato perchè bisognava schivare un antilope. Sono state scritte cose inesatte. Nessun antilope ma solo la folle guida dell’autista. Correva molto e alla fine ha procurato una tragedia immane.”

Poi ha aggiunto: “Quando mi sono avvicinato al mezzo, qualche secondo dopo l’incidente, Giulia respirava ancora, ho provato più volte a tirarla fuori dalla jeep ma non c’è stato niente da fare. È morta tra le mie braccia.”

Davide Ianigro è a pezzi. Irriconoscibile. È un uomo diverso, segnato dal dolore. Lo diciamo perchè lo conosciamo. Lo diciamo perchè sappiamo quanto fosse legato a Giulia. Lo diciamo perché sappiamo quanto le mancherà e quanto sta soffrendo. Cosa succederà adesso è francamente difficile prevederlo anche se c’è da stare certi che la famiglia farà di tutto per accertare le responsabilità per la morte di una donna che non doveva morire e per colpe non sue si è vista spezzare la vita.

 

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