È iniziata con timidi applausi stupiti ed è finita in ovazione l’esibizione della carovana del Koinonia Children Team che ieri sera ha fatto tappa al Teatro Rossetti per un evento promosso dall’area Mondialità della Caritas Diocesana di Chieti-Vasto ed organizzato dall’associazione Adriatica per gli immigrati, il Comune di Vasto ed il Tavolo Interreligioso, in collaborazione con Koinonia Community e Amani, l’organizzazione non governativa impegnata da anni in progetti a favore delle popolazioni africane.
In apertura, i saluti e i ringraziamenti di Hamid Hafdi, del Tavolo Interreligioso, di don Gianfranco Travaglini, della Caritas, e dell’assessore alle Politiche sociali, Anna Suriani. Presenti in sala anche l’assessore Marco Marra e il capogruppo di Rifondazione Comunista, Paola Cianci.
È toccato poi a padre Renato Kizito Sesana, il missionario fondatore delle comunità Koinonia, presentare il suggestivo spettacolo portato sul palco del Rossetti dai dieci artisti “non professionisti”, come ha precisato lo stesso sacerdote, anche se chi ha assistito allo spettacolo ha fatto fatica a credergli, per le mirabolanti acrobazie mostrate dal gruppo formato da ex bambini di strada.
“Il loro palco naturale è la strada” ha spiegato infatti padre Kizito. “A Nairobi ci sono 1 milione di persone che conoscono il benessere, ma 4 milioni e mezzo vivono in miseria nelle periferie. Tra tutta questa miseria, succede che molti bambini a cui manca tutto scappano di casa per vivere per strada. Si calcola che sono 150mila i bambini sotto i 15 anni che vivono per strada a Nairobi. Il nostro impegno è quello di recuperarli dalla strada; attraverso la danza, le acrobazie e il canto recuperano autostima e identità. Non sono professionisti, fanno quello che fanno perché si divertono e per lanciare un messaggio di pace”.
Prima di lasciare spazio alla suggestiva esibizione due precisazioni: “A inizio spettacolo assisterete a una danza Masai, caratterizzata da salti verso il cielo; nella loro mitologia i Masai credono che una volta vivevano insieme a Dio, ma poi per uno sbaglio commesso sono stati allontanati (significativamente simile alla tradizione della mela di Adamo ed Eva, ndr); quei salti rappresentano il tentativo e il desiderio di voler tornare verso Dio. Al termine, invece, canteranno il Padre Nostro in swahili”.
Tra l’inizio e la fine, però, tutta una serie di mirabolanti acrobazie, affiancate da gustose gag comiche che hanno divertito e meravigliato il numeroso pubblico che ha riempito il teatro. Simpatico fuori programma, alla fine, con gli ex ragazzi di strada di Nairobi che hanno coinvolto nel loro ritmo di gioia alcuni componenti del pubblico, tra cui don Gianfranco Travaglini e l’assessore Anna Suriani. Molti bambini, poi, si sono uniti volontariamente alla festa.
Un bel momento di comunione e allegria che certamente rimarrà a lungo nella memoria di chi ha assistito all’evento.
n.l.